I compagni di strada
Al tempo dell’URSS e del PCI esistevano i “compagni di strada” (anche chiamati “utili idioti”): non volevano definirsi comunisti, però obiettivamente accompagnavano il PCI in tutte o quasi le sue iniziative, spesso con una apparente e del tutto ambigua ostentazione di “equidistanza”.
Il fenomeno si sta ripetendo con Putin. Neppure la tragica evidenza dei massacri in Ucraina, la visione di milioni di profughi, le città distrutte dalla furia moscovita, l’indiscutibile fatto che è la Russia che ha attaccato il suo vicino, bastano, perché, si sa, l’ideologia è più forte dei fatti.
Tra i nuovi “compagni di strada” (anche al di fuori dell’estrema destra di obbedienza trumpiana) ci sono personaggi verso cui non è possibile provare se non rispetto. Parlo dell’ex (e probabile futuro) presidente brasiliano Lula, il quale adesso dice che “Zelenskiy voleva la guerra e ha costretto Putin a farla”. In questo caso, non so se si possa parlare di accecamento ideologico (Lula è di sinistra, ma visceralmente antiamericano), di calcolo elettorale o di senilità. Ma chi porta acqua al mulino di Mosca è, comunque, complice dello zar.
Su tutt’un altro piano, bisogna purtroppo mettere anche Giuseppe Conte. Ho avuto e continuo ad avere molto rispetto per la maniera dignitosa con cui ha diretto il Governo in situazioni difficili, e a suo tempo ho deplorato i capricci di Renzi che lo avevano fatto cadere. Ora, però, egli è passato nella schiera di quelli a cui la realtà non insegna mai nulla. Vuole, come tutti, la pace in Ucraina e per questo si oppone all’invio di armi a quel paese. Non sembra rendersi conto di una verità elementare: solo se l’Ucraina può difendersi è possibile che il despota moscovita acceda alla fine a un accordo di pace. Se Kiev è lasciata sola e indifesa, Putin non avrà una sola ragione al mondo per fermarsi. Si veda l’intervista quanto mai chiara e convincente che l’ex Capo della CIA e Segretario alla Difesa USA, Leon Panetta, ha rilasciato alla BBC:
Il Ministro degli Esteri Di Maio tiene un atteggiamento chiaro e, finora, piuttosto coerente. Vai a capire che cosa motiva il leader del suo partito!
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