Il matrimonio di Rosa (Film, 2021)
Per vedere commedie originali è obbligatorio essere associati a un cineclub, oppure avere la tessera di una sala Fice, ché i multisala sono pieni di gatti in tangenziale, verdoni alla frutta, dessert di inutili Ruffini, Gassmann, Giallini e compagnia cantante. Il matrimonio di Rosa– premiato da pubblico e critica in Spagna – per la regia di Icíar Bollaín da noi circola poco o niente, distribuito peggio di un editore indipendente, in ogni caso dice cose vecchie con il vestito nuovo ma in modo insolito, con grande senso del comico.
Rosa è una donna sfinita dalle continue richieste familiari. Il padre vedovo, il fratello intrallazzone con problemi matrimoniali e la sorella dedita all’alcol, la vedono come la sola persona capace di risolvere problemi. Il datore di lavoro la sfrutta, gli amici le chiedono continui favori, la sua giornata non finisce mai, non trova il tempo per sé stessa e per la sua relazione con il fidanzato. Rosa vorrebbe una vita tutta sua, perché è consapevole che solo amandosi e rispettandosi riuscirà ad amare gli altri, così decide di sposarsi con sé stessa, invitando parenti e amici sulla spiaggia di una località marinara di Valencia per celebrare un singolare matrimonio. Rosa ha grandi progetti per il futuro, ma la commedia degli equivoci (che una volta in Italia sapevamo fare bene) modifica tutto in farsa e conduce tra risate a crepapelle verso uno scintillante finale.
Il matrimonio di Rosa è buon cinema, fotografato in maniera luminosa e suadente da Gallardo e Sastre, montato con rapidità da Capillas, girato con macchina a mano, panoramiche e inquiete soggettive da Bollaín (attrice e regista non conosciuta in Italia, ma interessante). Colonna sonora a base di musica cubana, con la stupenda Amapola in versione inglese come pezzo forte; sceneggiatura senza punti morti, a base di continue sorprese e battute esilaranti. Interpreti tutti perfetti per dare vita a personaggi veri, che partono da assunti surreali e grotteschi, convincendo lo spettatore della drammaticità dei loro problemi. Sì, perché la commedia è quella cosa che mentre ti fa ridere ti racconta la vita. Il matrimonio di Rosa ci riesce bene.
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Paese di Produzione: Spagna, 2021. Regia: Icíar Bollaín. Soggetto e Sceneggiatura: Icíar Bollaín, Alicia Luna. Fotografia: Sergi Gallardo, Beatriz Sastre. Montaggio: Nacho Ruiz Capillas. Musica: Vanessa Garde. Produttori: Lina Badenes, Fernanda Del Nido, Cristina Zumarrága. Genere: Commedia. Durata: 97’. Interpreti: Claudia Peña (rosa), Sergi López (Armando), Nathalie Poza (Violeta), Ramón Barea (Antonio), Paula Usero (Lidia), Xavo Giménez (Rafa).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]