Italia delle Regioni
“Per rendere più attrattivo il nostro Paese nei prossimi anni dobbiamo trovare la massima sinergia tra Stato e Regioni” lo ha detto il Presidente Massimiliano Fedriga intervenendo al meeting nazionale che si è tenuto recentemente a Senigallia promosso e organizzato dalla Commissione sviluppo economico della Conferenza delle Regioni. Anche per questo “Governo e Parlamento – ha aggiunto Fedriga – dovrebbero prendere atto che ormai è diventato fondamentale istituzionalizzare la Conferenza delle Regioni, rendendola operativa, legandola ad un processo legislativo, che possa rendere più stabile la sua possibilità di operare”.
“Oggi abbiamo di fronte la prospettiva della nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027 e l’attuazione del PNRR rispetto a cui dobbiamo evitare qualunque duplicazione e migliorarne l’esecuzione rafforzando le sinergie tra le azioni previste a livello centrale e quelle a livello territoriale. Se non c’è una forte alleanza istituzionale che va dallo Stato, dal Governo centrale alle Regioni e ai Comuni difficilmente si possono raggiungere gli obiettivi ambiziosi del PNRR entro il 2026. Siamo chiamati a pensare ad un nuovo modello di sviluppo e di politica, ma in un nuovo scenario di crisi internazionale, con problematiche molto serie sul piano dell’approvvigionamento energetico, l’aumento dei costi delle materie prime e la dipendenza da paesi esteri per quello che riguarda la componentistica. Le misure di contenimento messe in campo dal Governo, come quelle sui costi energetici, sono sicuramente importanti, ma in prospettiva potrebbero non essere sufficienti, occorre calmierare i prezzi e mi auguro che una decisione, che il premier Draghi ha sollecitato a livello europeo, venga assunta e si arrivi ad un cap del costo dell’energia che, soprattutto per determinate filiere, sta condizionando il nostro sistema produttivo”.
“La Conferenza delle Regioni – ha concluso Fedriga – è a totale disposizione del Governo per costruire opportunità per il Paese. Dobbiamo capitalizzare quanto stiamo facendo per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione degli investimenti esteri ma soprattutto occorre maggiore protagonismo nello sviluppo tecnico dei progetti e il coinvolgimento diretto delle Regioni nella promozione e nel sostegno alla transizione digitale”.
“Parte dalle Regioni la ripresa dello sviluppo economico nel loro ruolo fondamentale di vicinanza alle imprese e nella strategia delle politiche della programmazione europea”: il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha aperto la recente riunione della Commissione sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è tenuta alla Rotonda a Mare di Senigallia. “Le Regioni rappresentano una grande opportunità – ha sottolineato il presidente delle Marche – perché rispetto al governo centrale hanno maggiore conoscenza, affinità e possibilità di dialogo con i territori, con le imprese, le categorie e i corpi intermedi. Sanno interpretare meglio le esigenze territoriali”.
Oggi, di fronte a scenari di guerra, la crisi russo ucraina e le sanzioni “occorre che il governo centrale e l’Europa sostengano la nostra economia e le imprese, in particolare quelle manifatturiere, per non perdere le posizioni di competitività e soprattutto contro il rischio desertificazione di alcuni settori – aggiunge Acquaroli – il nostro contributo al sistema Paese è sempre stato rilevante ma occorre una grande spinta che coinvolga l’intera filiera istituzionale, capace di dare risposte e di fare squadra, che ci riporti centrali in una visione complessiva di scelte strategiche nella massima concertazione”.
Con riferimento alle esportazioni, riguardanti alcuni settori tradizionalmente importanti quali il lusso, il turismo e l’agroalimentare, verso i mercati di Russia, Bielorussia e Ucraina, le stime di impatto collegate all’attuale situazione di conflitto e le conseguenti sanzioni adottate a livello internazionale costeranno all’Italia circa 9,9 miliardi di euro.
Nel disegnare una nuova politica industriale, per Carloni non si può non pensare anche alla dimensione di politiche di incentivo legate all’inclusione, al sociale, all’Education e alle nuove competenze legate ai settori innovativi del green e del digitale e alle nuove forme del lavoro.
La Conferenza delle Regioni sarà il banco di prova per mettere in atto le buone pratiche su filiere lunghe in settori strategici. Carloni ha poi fatto al ministro Giorgetti, presente in sala, una proposta di metodo, che riguarda l’avvio di un Tavolo di confronto politico permanente finalizzato alla concertazione nella fase ascendente della definizione delle strategie di politica industriale: “Tale modalità di stretta collaborazione fra il ministro e gli assessori regionali – ha sottolineato – garantirebbe una sistematizzazione e una massimizzazione degli interventi con evidenti ricadute positive sui territori”.
“La flessibilità e la capacità di reazione alle sollecitazioni dell’ambiente esterno – ha concluso l’intervento Carloni – è di fondamentale importanza per essere davvero in grado di definirsi resilienti. Ripartire dalle Regioni significa proprio questo”.
I Comuni Italiani sono i principali artefici dell’economia circolare in Italia”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, intervenendo all’assemblea generale dei soci del consorzio Ricrea, che quest’anno celebra i venticinque anni di attività. “l’Italia – ha ricordato Bianco – è il primo paese in Europa per il riciclo pro-capite di rifiuti. Secondo l’Eurostat recuperiamo il 79percento degli scarti prodotti, industriali e urbani, il doppio rispetto alla media europea, seguiti ad una certa distanza da Francia, Regno Unito e Germania. Purtroppo, abbiamo territori nei quali il recupero è ancora modesto, ma ci sono anche condizioni di ulteriore miglioramento”.
“Il motivo del primato italiano – ha aggiunto il presidente del Consiglio nazionale Anci – è nella costruzione di un sistema efficiente e organizzato che garantisce l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio, con punte di eccellenza e insieme criticità in alcune aree del Paese. Ricrea e gli altri consorzi del sistema Conai, insieme ad Anci, hanno svolto un ruolo decisivo nella costruzione di questo sistema”.
“Oggi – ha concluso Bianco – il Paese ha una grande opportunità: le risorse del Pnrr con le quali il MITE sta finanziando i Comuni per il miglioramento della raccolta differenziata e la realizzazione di impianti di trattamento, in particolare quelli per il riciclo e recupero dei rifiuti. I Comuni vogliono giocare al meglio la partita”.
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