UE e sicurezza alimentare

Tra gli effetti collaterali della guerra in Ucraina è scoppiata la bolla della dipendenza alimentare, sia presente che futura. Il paese è il granaio dell’Europa, ma non solo, molti paesi dell’Africa mediterranea sono alle prese con carenza di grano, e aumenti del costo della materia prima insopportabili per quei paesi.  In realtà i silos ucraini sono pieni, ma l’impossibilità di spedire il prodotto tramite i porti del Mar Nero crea un collo di bottiglia che sta strangolando la fornitura di grano. I treni fatti passare “camuffati” da trasporto profughi, non incidono sulla risoluzione del problema, se non in maniera minima. Oltre questo ci sono i problemi futuri, dove mettere il grano che verrà mietuto se non si vuotano i silos? Come lavorare i campi se la manodopera è fuggita o è impegnata al fronte? L’UE dovrebbe aprire dei corridoi alimentari da e verso l’Ucraina, da utilizzare come alternativa ai porti chiusi del Mar Nero. Inoltre, bisognerebbe dotare gli agricoltori ucraini di carburante semi e fertilizzanti.

Il Parlamento Europeo ha chiesto un supporto alimentare immediato e sostanziale per l’Ucraina e di rendere la produzione alimentare UE più indipendente; i deputati hanno chiesto un’azione UE urgente per garantire la sicurezza alimentare dentro e fuori i confini dell’Unione, a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Nel testo si sollecita un aiuto immediato sotto forma di forniture alimentari per l’Ucraina e il rilancio della strategia di produzione alimentare UE. Il testo non legislativo è stato approvato con 413 voti favorevoli, 120 contrari e 49 astensioni. In considerazione del grave impatto che l’attacco russo all’Ucraina dovrebbe avere sulla sicurezza alimentare, il Parlamento chiede un aiuto alimentare umanitario per il popolo ucraino a lungo termine, sia dall’UE sia dalla comunità internazionale.

La pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina hanno reso necessaria una riduzione della dipendenza UE dalle importazioni da un numero troppo limitato di fornitori. Per questo, i deputati chiedono di diversificare le forniture provenienti dai paesi terzi. Inoltre, la Commissione dovrebbe valutare in che modo mitigare, nel breve termine, l’impatto dei prezzi elevati dei fertilizzanti sugli agricoltori. Il Parlamento propone anche il passaggio a fonti alternative di nutrienti organici per l’agricoltura e un sostegno all’innovazione agricola, così da ridurre, nel lungo termine, la dipendenza dalle importazioni di fertilizzanti. A causa dell’interruzione delle importazioni agricole, i deputati chiedono di aumentare la produzione alimentare interna e di utilizzare i terreni agricoli solo per la produzione di cibo e mangime. Nell’immediato, si dovrebbe concedere agli agricoltori l’utilizzo dei terreni messi a riposo per la produzione di colture proteiche, nel corso del 2022. Anche la Commissione dovrebbe fornire sostegno ai settori più colpiti e mobilitare la riserva di crisi di 479 milioni di euro, mentre i Paesi UE dovrebbero essere autorizzati a concedere agli operatori del mercato agricolo aiuti di stato.

La sicurezza alimentare era al centro delle attenzioni europee già prima del conflitto Russia-Ucraina, circa il 50% degli alimenti analizzati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare nel 2016 conteneva residui di pesticidi, di cui il 3,8% superava i limiti consentiti per legge. In Europa i pesticidi e le sostanze attive sono attentamente monitorati, ma sono stati sollevati dei dubbi in merito alle procedure d’approvazione, specialmente dopo le polemiche suscitate dal rinnovo dell’autorizzazione per il glifosato avvenuta nel 2017. Considerando la continua e massiva diminuzione delle popolazioni di insetti in Europa, legata agli attuali livelli di utilizzo dei pesticidi e causa di un impatto negativo sui futuri raccolti agricoli, gli eurodeputati hanno richiesto agli stati membri di proteggere la salute umana e l’ambiente tramite la promozione di antiparassitari a basso contenuto di pesticidi e l’utilizzo di metodi non chimici quando possibile. I pesticidi e le loro sostanze attive dovrebbero essere testati scrupolosamente, nell’analisi bisogna tenere in conto anche degli effetti cumulativi e della tossicità a lungo termine. Infine, i pesticidi non dovrebbero più essere utilizzati in prossimità delle scuole, delle strutture per l’infanzia, dei campi da gioco, degli ospedali, delle cliniche ostetriche e delle case di cura. Le sostanze che agiscono da interferenti endocrini sono usate in agricoltura per proteggere le piante dai parassiti mutandone i processi di crescita o di riproduzione. Queste sostanze possono avere un impatto sulla salute umana e possono essere causa di alcune forme tumorali legate ai cicli ormonali, del diabete e dell’infertilità.

Nell’ottobre del 2017 gli eurodeputati hanno bloccato la proposta redatta dalla Commissione europea che avrebbe permesso l’esenzione di alcuni prodotti chimici contenuti nei pesticidi dall’essere identificati come interferenti endocrini nonostante siano stati in realtà progettati proprio per attaccare il sistema endocrino di un organismo. I consumatori europei devono essere certi che il cibo acquistato sia sicuro. Gli episodi di frode alimentare hanno dimostrato quanto sia necessario aumentare i controlli. Le norme europee sulla sicurezza alimentare sono tra le più severe al mondo, contribuendo così a rendere i prodotti made in UE tra i più sicuri e certificati sul mercato. Il mercato globale e le sue catene produttive, sempre più lunghe e complesse, rischiano tuttavia di favorire l’insorgere di truffe a danno dei consumatori.  Per questo è necessario migliorare e rendere costanti i controlli lungo l’intera filiera alimentare in modo da garantire un elevato livello di protezione degli animali e un’elevata qualità e benessere delle piante. Le frodi alimentari sono una pratica ormai secolare. Tra le più comuni la vendita di uova provenienti da allevamenti di tipo intensivo spacciate al consumatore per organiche o anche prodotti ittici d’allevamento venduti come pesce fresco. In molti ricorderanno lo scandalo della carne di cavallo, che ha duramente colpito l’Unione Europea nel 2013 quando a seguito di controlli condotti su cibi a base di carne bovina, sono state trovate tracce di carne di cavallo (in alcuni campioni addirittura fino al 100%). Una frode a tutti gli effetti, che ha sollevato molte domande circa l’efficacia dei controlli. Nel 2018 il PE approvò, con 427 voti in favore, 172 voti contrari e 67 astensioni, una proposta legislativa per consentire all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di lavorare in modo più efficiente e trasparente

“La nuova regolamentazione europea ha lo scopo di prevenire tali scandali, ma va anche oltre: i cittadini europei hanno diritto alla migliore salute possibile, lo stesso vale per gli animali e le piante. Ed è per questo che abbiamo bisogno di controlli severi ed efficaci in tutta Europa” ha dichiarato la relatrice del Parlamento Ue, Karin Kadenbach.

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