La fidanzata di papà (Film, 2008)
Grazie a Cine 34 si può rivedere cinema italiano del passato che verrebbe dimenticato e apprezzare interessanti recuperi, pellicole uscite per poco al cinema, insolite nei canali televisivi; in altri casi, invece, ci imbattiamo in pessimi lavori già visti in sala dei quali si potrebbe tranquillamente fare a meno. Uno di questi è La fidanzata di papà di Enrico Oldoini, il più classico dei television-movie, interpretato da molti non attori, sceneggiato sulla falsariga di una pochade d’epoca, tra scambi di camere, travestitismi, commedia degli equivoci alla Feydeau e un sacco di citazioni che sembrano spudorati plagi più che sentiti omaggi.
La trama. Massimo (Boldi) è rimasto da poco vedovo, ha due figli (Lara e Matteo), il ragazzo studia a Miami dove s’innamora di Barbara e la mette incinta. Tutto il film è teso a sviluppare l’equivoco di un figlio che nasce nero e non si comprende il motivo, visto che i ragazzi sono di pelle chiara, ma non si tratta di un tradimento, solo di uno scherzo genetico. Altre sottotrame il rapporto tra Massimo e Angela (Ventura, madre di Barbara) e la relazione tra il protagonista e la fidanzata Luminosa (Mannino), infine libera di accasarsi con Frassica. Incredibile il fatto che il ruolo di Angela avrebbe potuto essere di Sophia Loren o di Sabrina Ferilli, mentre è stato affidato a un volto televisivo come Simona Ventura, negata per la recitazione per quanto è brava come conduttrice di programmi. Parte comica inqualificabile affidata a gag corporali e smorfie di Boldi, boccacce dei Fichi d’India, strabuzzamenti d’occhi di Salvi, travestitismo di Izzo. Ah, ci sono anche Elisabetta Canalis, Loredana De Nardis e Natalia Bush. Ve le raccomando. Sceneggiatura che tocca i minimi storici del cinema italiano, persino Oldoini non era mai riuscito a fare di peggio e di… capolavori ne ha girati!
Un cinepanettone dal gusto rancido scritto insieme a Paolo Costella che resta nella storia del cinema trash, penultimo lavoro del regista prima di chiudere con I mostri oggi (2009). Da citare un omaggio (vogliamo chiamarlo così?) a Totò, Pepino e la malafemmina con Boldi e Salvi che volgarizzano al massimo la sequenza della famosa lettera. Faciteme o piacere, avrebbe detto Totò. Sigla di coda Non ti scordar di me di Giusy Ferreri, ma noi ci vogliamo scordare al più presto di tutto, anche perché le sequenze finali con i campi e controcampi di Boldi e Ventura sono la cosa peggiore dell’intera opera. Da evitare.
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Paese di Produzione: Italia, 2008. Lingua Originale: Italiano. Durata: 96’. Genere: Commedia (?). Regia: Enrico Oldoini. Soggetto e Sceneggiatura: Enrico Oldoini, Paolo Costella. Fotografia: Gianlorenzo Battaglia. Montaggio: Mauro Bonanni. Musiche: Alessandro Molinari. Scenografia: Paola Riviello. Costumi: Giuseppe Tramontano. Produttori: Massimo Boldi, Fabio Boldi, Bruno Altissimi. Case di Produzione: Medusa Film, Mari Film, Sky Cinema. Distribuzione Italia: Medusa Film. Interpreti: Massimo Boldi (Massimo), Simona Ventura (Angela), Enzo Salvi (Eros), Biagio Izzo (Mario), Nino Frassica (Nino), Davide Silvestri (Matteo), Martina Pinto (Barbara), Teresa Mannino (Luminosa), I fichi d’India (poliziotti), Loredana De Nardis (Lara), Elisabetta Canalis (Felicity), Aurora Quattrocchi (Carmelina), Natalia Bush (Gloria), Alessandra Barzaghi (Jenny), Barbara De Nuntis (ostetrica).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]