Marilyn ha gli occhi neri (Film, 2021)
Simone Godano (1977), dopo Moglie e marito (2017) e Croce e delizia (2019), entrambe candidate ai Nastri d’Argento come migliori commedie, affronta ancora una volta le problematiche di coppia, questa volta unite al disagio mentale, in una commedia originale e divertente, che alterna momenti sentimentali a parti comiche.
La storia è incentrata su due personaggi: Diego (Accorsi), nevrotico paranoico, e Clara (Leone), bugiarda patologica, che hanno distrutto le loro esistenze e tentano di reinserirsi nella società grazie a un centro di recupero per disturbi mentali. Un bonario direttore come Paris (Trabacchi) cerca di impegnare i due protagonisti e altri nevrotici affidati al centro nella gestione di un ristorante, che la megalomania di Clara trasforma nel Monroe, nato prima nella sua fantasia, quindi diventato realtà. Non tutto va come dovrebbe, anche se le aspettative iniziali vengono superate alla grande e l’operazione normalità quasi raggiunta. Diego deve gestire una separazione complessa, una figlia che potrebbe perdere, un anziano padre e il ricordo della madre che l’ha abbandonato da piccolo. Clara ha dato fuoco alla casa, il marito l’ha mollata perché sconvolto dalla sua follia mitomane, adesso manda avanti un’esistenza a base di menzogne e gesti sconsiderati. Forse l’amore è la sola medicina in grado di lenire il dolore.
Una commedia italiana insolitamente ben girata e sceneggiata a dovere, ambientata a Roma (riprese dal 2 novembre al 19 dicembre), uscita al cinema il 14 ottobre 2021, adesso disponibile su Netflix. Colonna sonora suadente a base di pezzi classici e musica nordamericana con la canzone che scorre sui titoli di coda (Nei tuoi occhi) scritta da Andrea Farri e cantata da Francesca Michielin. Gli attori sono molto bravi. Miriam Leone recita con le lenti a contatto scure per modificare (secondo il titolo) il colore dei suoi occhi (che sono verdi), ma non perde espressività e dimostra di essere matura al punto di poter interpretare sia personaggi da noir (Eva Kant) che da commedia brillante. Stefano Accorsi non lo scopriamo certo oggi, la sua parte da nevrotico balbuziente è complessa, ma lui rende il personaggio con bravura. Marco Messeri è un padre toscano più che plausibile, Thomas Trabacchi recita il solito tipo di carattere ma in un intenso monologo dimostra di saperci fare.
Luca Godano racconta una storia coinvolgente che a tratti persino commuove, tra movimenti di macchina insoliti e riprese originali, fotografia curata (Matteo Carlesimo) di una Roma color seppia, dialoghi credibili e interni ricostruiti con cura certosina (Tonino Zera). Un film che riesce nel non facile obiettivo di far affezionare lo spettatore ai personaggi. Cercatelo su Netflix.
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Lingua Originale: Italiano. Paese di produzione: Italia, 2021. Durata: 114’. Genere: Commedia, sentimentale. Regia: Luca Godano. Soggetto e Sceneggiatura: Giulia Louise Steigerwalt. Fotografia: Matteo Carlesimo. Montaggio: Gianni Vezzosi. Musiche: Andrea Farri. Scenografia: Tonino Zera. Costumi: Sonu Mishra. Produttore: Matteo Rovere. Case di Produzione: Groenlandia, Rai Cinema. Distribuzione: 01 Distribution. Interpreti: Stefano Accorsi (Diego), Miriam Leone (Clara Pagani), Thomas Trabacchi (Paris), Mariano Pirrello (Sosia), Orietta Notari (Susanna), Marco Messeri (Aldo), Andrea Di Casa (Chip), Ariella Reggio (Adelaide), Valentina Oteri (Gina).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]