Pier Angeli, le leggende dimenticate del cinema italiano
Sophia Loren? Silvana Mangano? Gina Lollobrigida? Chi è stata la più grande attrice italiana di sempre o la più bella? La Loren è l’unica italiana inserita nella lista dei più grandi attori del cinema dalla sua nascita e, sulla carta, il ruolo di migliore, o quantomeno più famosa, spetta di diritto a lei. Ma in quanti ricordano Anna Maria Pierangeli, detta più semplicemente Pier Angeli?
Oggi avrebbe compiuto novant’anni e la sua breve vita forse è ricordata più per le storie d’amore che, come per molte altre stelle del cinema, furono burrascose e non fortunate, ma la sua carriera cinematografica la pone di diritto tra le più grandi attrici italiane.
Dopo il film d’esordio a Cinecittà, Domani è troppo tardi, al fianco di Vittorio De Sica, che le valse un Nastro d’argento come miglior attrice protagonista, ed un successivo film (Domani) fu convocata ad Hollywood dove esordì nel film Teresa che vedeva alla regia Fred Zinnemann, due volte premio Oscar per Da qui all’eternità e successivamente con Un uomo per tutte le stagioni.
Si impose ad Hollywood, dove le venne cambiato il nome in Pier Angeli e ben può essere considerata come l’attrice italiana che più si è fatta valere nella Mecca del cinema se consideriamo che la Loren ha avuto i suoi maggiori successi in Italia ed i suoi film all’estero non hanno avuto lo stesso successo con, addirittura, il flop de La contessa di Hong Kong, duramente stroncato non solo dalla critica e ritenuto come una delle opere meno riuscite, e sicuramente minore, dirette da Charlie Chaplin, nonostante il cast che vedeva come attore protagonista Marlon Brando.
Poco più che ventenne, Anna Maria Pier Angeli si impose come stella di primo rilievo nel decennio d’oro del cinema rappresentato dagli anni Cinquanta dove, oltre ad altri film di livello e commerciali, si distingue per la parte della moglie di Paul Newman in Lassù qualcuno mi ama (il film che ripercorre la storia del pugile italoamericano Rocky Graziano) ed ebbe anche una candidatura al Bafta come miglior attrice non americana per La tortura del silenzio.
Dopo una relazione con Kirk Douglas fece in tempo ad innamorarsi di James Dean, il nuovo divo della nuova generazione di giovani che stava nascendo negli Stati Uniti, la gioventù bruciata. Iniziarono poi gli sfortunati matrimoni, il primo con il cantante italoamericano Vic Damone e il secondo con il compositore Armando Trovajoli. Entrambi i matrimoni videro la nascita di un figlio e il divorzio con cause per l’affidamento dei figli che si conclusero sempre in favore dei padri.
Gli anni Sessanta videro una parabola discendente dell’attrice che, ormai tornata in Italia, continuò a recitare ma senza ottenere più i passati successi ed anche le pellicole che la videro come protagonista non sono certo passate alla storia del cinema; si trattava di film del genere bellico e di fantascienza che era molto in voga nel nostro cinema in quel periodo.
Le cronache parlano di uno stato depressivo e di debiti con il fisco che portarono alla morte dell’attrice nonostante i tentativi che erano stati fatti anche da una star come Debbie Reynolds, sua amica, di riportarla a Hollywood.
Anna Maria Pierangeli venne trovata morta nella sua casa di Beverly Hills il 10 settembre 1971, non ancora quarantenne per una intossicazione chimica da farmaci. Suicidio o morte accidentale, non è mai stato definitivamente appurato.
È stata la prima attrice italiana a conquistare il grande pubblico americano, dopo che il regista che la aveva diretta all’esordio, Lèonide Moguy, l’aveva definita “un’emanazione di dolcezza e normalità domestica dopo la ferocia della guerra” mentre l’Hollywood Report, testata paragonabile a Variety non esitò a usare le parole “la novità più interessante degli ultimi anni” dopo il suo primo film statunitense, Teresa, dove interpreta una ragazza italiana che si trasferisce negli Stati Uniti sposando un soldato conosciuto durante la guerra.
Un po’ la storia di un’attrice troppo in fretta dimenticata e che ebbe il suo colpo di fortuna dopo che, si legge nelle sue biografie, era cresciuta con il trauma della guerra e quello di avere visto da bambina, uccidere un uomo davanti ai suoi occhi.
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