Presidenza Semestre UE alla Repubblica Ceca
A partire dal 1 luglio la Repubblica Ceca (conosciuta anche come Cechia) assumerà la Presidenza di turno del Consiglio dell’UE, sostituendo la Francia alla Presidenza del Consiglio dell’Unione europea e precederà la Presidenza svedese cha avrà inizio a gennaio del 2023. I tre paesi insieme formano l’attuale trio di presidenze che stabiliscono obiettivi a lungo termine e un programma comune per un periodo di 18 mesi, sebbene ogni paese porti avanti al tempo stesso anche le proprie priorità. Le priorità tematiche del programma sono: proteggere i cittadini e le libertà, concentrandosi sul rispetto e sulla protezione dei valori europei – democrazia, stato di diritto, uguaglianza di genere ecc. – e sul rafforzamento sia dell’area Schengen che della nostra politica comune in materia di asilo e migrazione; promuovere un nuovo modello di crescita e investimento per l’Europa, basato su una crescita verde sostenibile e sul rafforzamento della sovranità industriale e digitale dell’UE; costruire un’Europa più verde e socialmente equa che protegga meglio la salute degli europei; un’Europa globale che promuova il multilateralismo e rinnovate partnership internazionali, adottando al contempo una visione condivisa tra i 27 Stati membri in merito alle minacce strategiche. Il programma è stato approvato il 14 dicembre 2021 dal Consiglio Affari Generali e ribadisce inoltre l’impegno dell’Unione europea nella lotta contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze economiche e sociali.
Saranno cinque le priorità della presidenza semestrale a guida Cechia: gestione della crisi dei rifugiati e della ripresa dell’Ucraina nel dopoguerra; sicurezza energetica; rafforzamento delle capacità di difesa e di sicurezza del ciberspazio dell’Europa; aumento della resilienza strategica dell’economia europea; resilienza strategica dell’economia europea. Il 16 giugno il Primo Ministro ceco Petr Fiala aveva discusso del programma di Presidenza del suo paese con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e con i leader dei gruppi politici, al termine la presidente Metsola aveva dichiarato: “Gli incontri di oggi ci consentiranno di agire non appena la Presidenza avrà inizio il primo luglio, dal momento che il modo in cui reagiremo nei prossimi mesi definirà il futuro della nostra Europa comune“.
All’inaugurazione solenne a Litomysl (Est) il 1 luglio, è arrivata la presidente dell’Ue, Ursula von der Leyen, alla testa della delegazione dei rappresentanti europei. Dei 27 membri della squadra della presidente Ursula von der Leyen, mancavano per motivi di lavoro 6 politici, tra cui il capo della diplomazia dell’Ue, Josep Borrell, e il vicepresidente della Commissione per la politica climatica, Frans Timmermans. Il presidente ceco Milos Zeman non era presente a Litomysl, ma avrebbe partecipato al concerto di gala dell’orchestra Filarmonica da Camera di Praga (PKF) per celebrare l’inizio della presidenza, alla presenza di tutti i membri del governo presso il Rudolfinum di Praga l’8 luglio. Petr Fiala, primo ministro ceco: “L’Europa e il mondo intero stanno subendo cambiamenti fondamentali, poiché l’invasione russa dell’Ucraina ha scosso tutte le nostre certezze. Ha messo in luce la debolezza dell’architettura di sicurezza europea, che dovremo affrontare in modo nuovo e soprattutto proattivo, non solo come osservatori che fanno affidamento sugli altri“.
Vari eurodeputati hanno voluto commentare la nuova presidenza della Cechia: Luděk Niedermayer (PPE): “Possiamo beneficiare della buona reputazione e del credito che i paesi della nostra regione hanno guadagnato per la loro risposta chiara e rapida, spero che anche la pubblicità dell’azione dell’UE per garantirne una percezione più positiva in Cechia sarà una delle priorità”.
Radka Maxová (S&D) ha dichiarato: “Vorrei che la Presidenza ceca si concentrasse sul rafforzamento della resilienza dell’UE garantendo che la transizione digitale e quella ecologica avvengano in modo socialmente giusto. Non vedo l’ora di vedere la Presidenza alle prese con un’azione decisa nell’area della salute mentale“.
Dita Charanzová (Renew): “È fondamentale avere una risposta forte e unita dell’UE alla Russia, ma anche continuare ad aiutare l’Ucraina, sia finanziariamente che politicamente. Le sfide principali saranno garantire l’indipendenza energetica e combattere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari”.
Veronika Vrecionová (ECR): “L’Unione europea sta affrontando una delle prove più difficili dalla sua creazione. Il compito della Presidenza ceca sarà quello di aiutare a superare con successo questa crisi”.
Marcel Kolaja (Verdi/ALE): “È molto probabile che i Paesi europei dovranno mostrare unità e solidarietà in un modo che non hanno mai fatto prima. La Cechia deve agire come un partner affidabile che costruisce ponti e che è sempre alla ricerca di compromessi“.
Kateřina Konečná (La sinistra): “Spero che, nonostante la guerra in Ucraina, la Presidenza ceca trovi il tempo per lavorare su altre sfide, come il piano d’azione dell’UE sulle malattie rare e la direttiva sugli accordi di credito al consumo. Il deterioramento della situazione economica degli europei a causa della guerra e della crisi energetica lo richiede“.
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