La gestione sicurezza nella UE
La cooperazione e le politiche nel settore dell’attività di contrasto sono ancora in fase di sviluppo, con una particolare attenzione alla lotta al terrorismo, alla criminalità informatica e ad altre forme gravi di criminalità organizzata. L’obiettivo principale è quello di realizzare un’Europa più sicura a vantaggio di tutti i cittadini dell’UE, nel rispetto dei diritti fondamentali e delle norme in materia di protezione dei dati, come richiesto più volte dal Parlamento europeo. Le reti criminali e terroristiche sono una minaccia per tutti i cittadini dell’UE. La cooperazione è essenzialmente mirata a individuare reati gravi (criminalità organizzata, traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro, contraffazione di euro, tratta di esseri umani e criminalità informatica) e attività terroristica. Il Parlamento Europeo ha svolto un ruolo fondamentale nella definizione della legislazione dell’UE nel settore della cooperazione di polizia, rendendo la sicurezza dei cittadini europei una priorità politica. Inoltre, secondo la procedura legislativa ordinaria, ha lavorato al miglioramento della cooperazione di polizia su un piano di parità con il Consiglio.
La fonte giuridica alla base della materia trova origine negli articoli 33 (cooperazione doganale), 87, 88 e 89 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Rispetto questo inizio, il quadro istituzionale è stato considerevolmente semplificato successivamente, attualmente le misure di cooperazione di polizia ora vengono adottate secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione) e sono soggette al controllo giurisdizionale da parte della Corte di giustizia. Tuttavia, anche lasciando da parte le peculiarità specifiche di uno Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (regole derogatorie per l’Irlanda e la Danimarca (Protocolli 21 e 22 allegati alla TFUE) e un ruolo privilegiato per i parlamenti nazionali (Protocolli 1 e 2), la cooperazione di polizia, insieme alla cooperazione giudiziaria in materia penale, non è stata completamente integrata nel quadro comunitario e mantiene alcune delle sue caratteristiche originali: la Commissione condivide il diritto di iniziativa con gli Stati membri a condizione che essi rappresentino un quarto dei membri del Consiglio (articolo 76 del TFUE); Il Parlamento ha esclusivamente funzione consultiva sulle misure di cooperazione operative, che sono adottate all’unanimità dal Consiglio. In mancanza di unanimità in seno al Consiglio, nove o più Stati membri possono cooperare sulla base di una cooperazione rafforzata. In questo scenario, il Consiglio europeo sospende il processo al fine di trovare un consenso (meccanismo del ‘freno di emergenza’ ai sensi dell’articolo 87 (3) TFUE).
Sono diverse le organizzazioni che operano nel campo della sicurezza a livello comunitario, la più importante è l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol), il cui obiettivo principale è rendere l’Europa più sicura. Sostiene gli Stati membri dell’UE nella lotta contro il terrorismo, la criminalità informatica e altre forme gravi di criminalità organizzata. Europol collabora anche con molti paesi partner non appartenenti all’UE e con organizzazioni internazionali. Europol funge da centro di supporto per le operazioni di contrasto e da punto di riferimento per le informazioni sulle attività criminali. Europol è stato istituito a norma del regolamento Europol. Ha la propria sede all’Aia (Paesi Bassi). Europol produce diverse relazioni, come la relazione sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo dell’UE(TE-SAT), la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità (SOCTA), la valutazione della minaccia della criminalità organizzata su Internet (IOCTA), e una revisione annuale. Ai fini di una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’agenzia, è stato istituito, a norma del regolamento Europol, un gruppo di controllo parlamentare congiunto su Europol (JPSG). L’articolo 88 del TFUE prevede il controllo delle attività di Europol da parte del Parlamento europeo, insieme ai parlamenti nazionali. A norma dell’articolo 51 del regolamento Europol, il JPSG eserciterà «un monitoraggio politico delle attività di Europol nell’adempimento della sua missione, anche per quanto riguarda l’impatto di tali attività sui diritti e sulle libertà fondamentali delle persone fisiche». La decima riunione del JPSG è stata organizzata il 28 febbraio 2022 a Parigi e con partecipazione a distanza a causa delle restrizioni imposte dalla Covid-19. Nel maggio 2022 il Parlamento e il Consiglio hanno adottato un nuovo regolamento che modifica il mandato di Europol. Il nuovo regolamento Europol prevede miglioramenti in materia di ricerca e innovazione, il trattamento di grandi serie di dati, la cooperazione con parti private e paesi terzi, la cooperazione con la Procura europea e le modalità di inserimento di nuove segnalazioni nel sistema d’informazione Schengen sulla base di informazioni provenienti da paesi terzi, dal momento che Europol può ora suggerire che gli Stati membri inseriscano segnalazioni. La direttrice esecutiva di Europol potrà altresì proporre l’avvio di un’indagine nazionale sui reati non transfrontalieri che ledono un interesse comune oggetto di una politica dell’UE. Il testo dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore entro la fine di giugno 2022.
Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL), dedicata allo sviluppo, all’attuazione e al coordinamento della formazione dei funzionari delle autorità di contrasto. La CEPOL contribuisce a rendere l’Europa più sicura agevolando la cooperazione e la condivisione delle conoscenze tra i funzionari delle autorità di contrasto degli Stati membri dell’UE e, in una certa misura, dei paesi terzi, su questioni derivanti dalle priorità dell’UE in materia di sicurezza; in particolare, dal ciclo programmatico dell’UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità. L’agenzia per la formazione delle autorità di contrasto è istituita nell’ambito del regolamento CEPOL. Ha sede a Budapest, in Ungheria.
Comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI), istituito in seno al Consiglio un comitato permanente al fine di assicurare all’interno dell’Unione la promozione e il rafforzamento della cooperazione operativa in materia di sicurezza interna. Fatto salvo l’articolo 240, esso favorisce il coordinamento dell’azione delle autorità competenti degli Stati membri. I rappresentanti degli organi e organismi interessati dell’Unione possono essere associati ai lavori del comitato. Il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali sono tenuti informati dei lavori.” Il COSI è stato istituito con decisione del Consiglio del 25 febbraio 2010 relativa all’istituzione del comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (2010/131/EU).
Centro dell’UE di situazione e di intelligence (EU INTCEN), che in realtà non è un organismo di cooperazione di polizia in senso stretto, poiché fa parte del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) e si occupa esclusivamente di analisi strategica. Tuttavia, esso vi contribuisce con l’elaborazione di valutazioni della minaccia sulla base delle fonti a esso fornite dai servizi di intelligence, militari, diplomatici e di polizia. L’INTCEN è altresì in grado di fornire contributi utili da un punto di vista operativo, come ad esempio sulle destinazioni, i motivi e i canali degli spostamenti dei terroristi in tutta l’Unione europea.
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