Un nuovo Premier inglese
Come era nei sondaggi, Liz Truss, già Ministro degli Esteri, è succeduta a Boris Johnson come Primo Ministro di Gran Bretagna. Non l’hanno scelta gli elettori, né i deputati del suo partito, che in maggioranza avevano espresso la loro preferenza per Rishi Sunak; l’hanno votata i 200.000 o poco più membri iscritti al Partito Conservatore, ma per i meccanismi inglesi la Regina le ha dovuto conferirle l’incarico.
Nel suo primo discorso, Liz Truss ha indicato la sua priorità, che è abbassare le tasse e rilanciare l’economia britannica. Facile a dirsi, ma come coprire la perdita di introiti senza toccare settori vitali come la salute e l’educazione?
Sul piano della politica estera, che è quello che ci interessa, non credo che ci saranno cambi. Forse spariranno le bizzarrie e le imprevedibilità di Boris Johnson, ma i rapporti con l’UE resteranno complicati e difficili. Liz Truss, che ai tempi del referendum si era pronunciata contro la Brexit, poi ha voltato gabbana, come tanti altri, e ha sostenuto la fazione estrema dei breviters. Amen! L’Europa può e deve fare a meno di Londra, e i cocci li pagheranno prima o poi gli inglesi.
Il lato buono è che il nuovo Premier, da Ministro degli Esteri, era stata uno dei falchi nei confronti della Russia e di Putin, superando anche Johnson nella sua dura intransigenza. Per cui non penso che a Mosca ci si possa rallegrare troppo per il nuovo cambio a Downing Street, come certe stupide vignette dell’invasato Medvedev fanno sperare.
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