Luca Bono: l’illusionismo come forma d’arte
Già Campione Italiano di Magia all’età di soli diciassette anni e successivamente laureato a Parigi con il Mandrake d’Or, riconosciuto come l’Oscar della magia, è univocamente considerato il talento magico più interessante della sua generazione, interprete del nuovo illusionismo, coinvolgente e contemporaneo. Stiamo parlando di Luca Bono che ha al suo attivo 450 date in Canada, Francia, Belgio, Svizzera e Italia in due anni di tournée con oltre 400.000 spettatori e 13 puntate di “Vuuaalà! Che magia!”, in onda su Boing in prima serata. In scena il pubblico assiste a un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti e close up. Ma non si tratta di uno show di sole illusioni, bensì di un lavoro teatrale autobiografico fresco e sorprendente che attraverso la magia veicola un messaggio forte: mai smettere di inseguire i propri sogni. Al fianco di Luca Bono ci sarà Sabrina Iannece, artista e assistente che da anni lavora al fianco dell’illusionista e che in questo spettacolo è co-protagonista; la regia dello show è di Arturo Brachetti, il maestro internazionale del quickchange, che di Luca è direttore artistico. In alcuni momenti lo spettacolo si avvale di filmati e proiezioni su grandi schermi attraverso i quali il pubblico, anche più lontano, potrà rendersi conto che davvero “non c’è trucco e non c’è inganno”.
Ciao Luca, piacere di conoscerti, vorrei chiederti come prima cosa, come ci si avvicina alla magia?
Ciao, in maniera insolita nel mio caso, di solito si parte con la classica scatola tipo Silvan che si regala ai bambini a Natale; invece, io mi ero fatto male correndo con il go-kart e sono finito in ospedale. Mio fratello Davide, che è appassionato di magia, veniva a trovarmi in ospedale facendomi vedere dei giochi al fine di distrarmi. Da lì è nata la scintilla, poi ho conosciuto il “Circolo Amici della Magia” di Torino, una vera e propria scuola riconosciuta a livello internazionale e lì dentro ti senti meno solo. Puoi immaginare una stanza con cinquanta prestigiatori che fanno giochi con le carte e si scambiano idee, diventi parte di una comunità e proprio lì ho quindi conosciuto tanti maestri che mi hanno insegnato i fondamenti della professione.
Torino poi è uno dei vertici del triangolo della magia, quindi è perfetta per questo.
Esatto! [risate]
Poi è arrivato il grande Arturo Brachetti, il numero uno in Italia, come è andata?
L’ho conosciuto proprio lì al Circolo, visto che anche lui ovviamente lo frequenta, aveva bisogno di un ragazzo che assomigliasse a Harry Potter che sapesse fare volare una scopa, da inserire in uno spettacolo che doveva fare. Il Presidente del Circolo gli propose: “Sai, ho Luca che ha quindici anni e fa volare un bastone”. Io ero proprio lì con i capelli a caschetto, l’uomo giusto al momento giusto nel posto giusto [risate], è bastato trasformare il bastone in una scopa e tutto è partito. Ora lui è il mio Direttore Artistico.
Mago e illusionista sono due accezioni lessicali che sono percepite in modo diverso nel sentire comune, cosa ne pensi?
Vero, mago e anche prestigiatore danno la percezione di quello che legge le carte o che si indirizza comunque ai bambini. A volte mi chiamano mago, certamente non mi offendo, l’illusionista è quello che fa giochi con grandi scatole, per la gente spesso il senso è lo stesso, ma illusionista suona meglio.
Brachetti ha certamente, per così dire, sdoganato il genere, facendo capire che l’illusionismo è arte.
Certamente sì, se è fatto bene assolutamente d’accordo. Poi un conto è vedere gli spettacoli dal vivo e un altro è guardarli su YouTube.
Lo spettacolo che porterai anche qui, al Teatro Celebrazioni di Bologna, non è solo per bambini, ma “anche” per bambini.
Assolutamente sì! Possono venire famiglie con bambini, ma anche coppie, non è uno spettacolo pensato esclusivamente per i bambini, ma proprio per tutti. La magia mi piace a 360°, ci sarà veramente di tutto.
Arte a tutto tondo quindi, il 26 dicembre sarai appunto a Bologna per questa produzione Muvix Europa, con Sabrina Iannece e la regia proprio di Arturo Brachetti; vuoi fare un appello agli spettatori perché vengano a vederti?
L’arte ha una storia antica e di grande valore, venite tutti, vi aspetto il 26 dicembre per festeggiare assieme il Natale e distrarci dai pensieri della vita quotidiana.
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