Italia delle Regioni
Anno europeo dei giovani: a Bruxelles i giovani a confronto con le Istituzioni europee. Approfondire gli strumenti attivi in ambito europeo per favorire l’inclusione all’interno delle comunità e delle città, anche attraverso la promozione e diffusione della pratica sportiva, è stato il focus al centro degli incontri e seminari tecnici, che si sono tenuti il 27 e 28 settembre a Bruxelles, con le Istituzioni europee organizzati dall’Anci in collaborazione con il Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei ministri in occasione dell’Anno europeo dei giovani.
Alla due giorni hanno partecipato gli attuali componenti del Coordinamento Nazionale di Anci Giovani, organo della Consulta che in Anci conta una rappresentanza di circa 20mila giovani amministratori (under 35) dei Comuni italiani. Parallelamente Anci, in accordo con il Dipartimento per le politiche giovanili, ha invitato anche gli Ambassador, giovani selezionati attraverso un bando del Dipartimento per le politiche giovanili e dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, per una maggiore condivisione e partecipazione democratica.
L’evento ha centrato l’attenzione sulla necessaria interlocuzione con le Istituzioni europee, in particolare con la Commissione europea, per fare il punto su quali sono gli strumenti e le opportunità che l’Europa mette a disposizione degli enti locali sui temi legati alla cultura e ai valori dello sport per promuovere la crescita e l’inclusione sociale dei giovani. Nel corso degli incontri, i giovani si sono confrontati anche sulle esperienze di successo realizzate dai diversi paesi europei.
Per l’Anci il Pnrr costituisce un’occasione irripetibile per l’integrazione sanità: centrale il ruolo dei Comuni. “Per cogliere appieno l’irripetibile occasione di evoluzione che ci offre il PNRR, abbiamo bisogno di una visione strategica rispetto a ciò vogliamo realizzare, ed un estremo bisogno della capacità collettiva di perseguirla. Ma soprattutto bisogna dare a tutto questo un’anima, una spinta etica, una radice culturale, una prospettiva di costruzione del futuro”. Lo ha affermato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, intervenendo alla tavola rotonda sulle mission Inclusione Coesione e Salute del PNRR che ha caratterizzato la seconda giornata del sesto Forum mediterraneo in Sanità svoltosi a Bari, su iniziativa di Federsanità.
Secondo Bianco, “per produrre un avanzamento effettivo dei nostri sistemi sanitari e sociali, il PNRR deve essere inteso come un insieme di linee progettuali e di riforme preziosissime, che possono finalmente costituire l’innesco al cambiamento atteso da tanti anni. Sarebbe invece un gravissimo errore pensare alla singola linea di finanziamento come un elemento fine a sé stesso. Così come, d’altra parte, sarebbe un errore gravissimo non inquadrare questo enorme processo all’interno delle complessità delle nostre comunità locali”, ha aggiunto.
Per questo motivo “l’impegno delle Amministrazioni locali è legato alla responsabilità di seguire contenuti, obiettivi e tempi del PNRR ma è allo stesso tempo legato alla responsabilità, condivisa con le Aziende sanitarie, di costruire la nuova struttura territoriale per la salute dei prossimi decenni, un sistema più vicino ai bisogni della popolazione, da lasciare in eredità alle prossime generazioni”, ha evidenziato il presidente del consiglio nazionale Anci.
Da parte sua Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci e delegato alla Salute, ha ricordato come “oggi la forte istanza di salute espressa dai cittadini tocca sempre di più gli ambiti di azione e intervento dei comuni e dei sindaci”. Per questo, a suo parere, “è importante riconoscere ruolo, strumenti e risorse per fare sì che i comuni concorrano a realizzare, finalmente, una vera integrazione socio-sanitaria”. Integrazione “che oggi deve dare risposte ad ampio spettro, dalla promozione di stili di vita sani al welfare alla riorganizzazione dei servizi sul territorio in ottica di prossimità”. In questo senso “l’ANCI – ha ricordato Pella – è molto impegnata in questa direzione, grazie anche all’attivazione di percorsi di formazione dedicati agli under 35 volti a supportare le Amministrazioni comunali nel ruolo di regia e coordinamento delle politiche per la Salute Pubblica”.
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