Libertà e tirannia

Mai forse, dalla fine dell’URSS, libertà e tirannia, democrazia e sopraffazione, civiltà e oscurantismo, sono apparse tanto separate come in quest’anno. Da una parte la barbarica aggressione russa all’Ucraina, con le minacce nucleari, dall’altra un Occidente che, con tutti i suoi difetti, resta comunque la terra del diritto e del libero pensiero. Da una parte l’autocrazia tirannica, nemica del proprio popolo, dall’altra paesi che difendono i propri cittadini e cercano di rendere loro la vita migliore.

Questa terribile differenza è stata ora messa in rilievo dalla rivolta delle donne e dei giovani iraniani, contro una assurda teocrazia medioevale, che vieta le libertà elementari. Una rivolta coraggiosa, alla quale il regime degli ayatollah ha risposto con la selvaggia repressione di polizia, che ha fatto già più di 50 morti. E, ovviamente, con le menzogne, che sono l’arma favorita di quei regimi. La colpa è (come no?) di agenti stranieri, la rivolta è stata pianificata a Washington. Certe reazioni, anche della controllatissima stampa iraniana, mostrano che queste bugie le credono in pochi. Ma che può fare un governo, che non può ammettere i suoi errori, se non mentire spudoratamente?

Cos’altro fa quotidianamente Putin, quando si inventa una delirante serie di accuse all’Occidente che vorrebbe “cancellare la Russia”, cercando così di far dimenticare al suo stesso popolo che la guerra l’ha voluta lui, mentre serra le viti della propaganda e del controllo di polizia, e manda centinaia di migliaia di giovani russi a farsi macellare sul fronte? E minaccia di incendiare un mondo che, fino al febbraio, non ha fatto che comprare risorse russe e vendere tecnologia?

Giorgia Meloni, commentando la situazione in Ucraina, ha detto che occorre prudenza. Ovviamente ha ragione e la sua telefonata a Zelensky mostra che sta dalla parte giusta, come dall’inizio dell’aggressione. Nessuno sa come andrà a finire, l’unico punto certo è che senza la NATO, l’UE e gli USA saremmo perduti.

Ma quello che accade in Russia e in Iran (stretti alleati, ricordiamolo) per non parlare delle ultime avventure del dittatorello nordcoreano, ci insegna almeno una cosa: che la nostra libertà, la nostra civiltá, non sono scontate, che dobbiamo guardarci da tutto quello che, magari per nostra semplice distrazione, le mette in pericolo.

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