Berlusconi, i guai dell’età
Che Berlusconi, in piena guerra, scambi regali e “lettere dolcissime” con il criminale Putin, responsabile ogni giorno di decine di morti civili e di città distrutte, e ricordi la loro amicizia, non solo in privato, ma davanti ai suoi parlamentari, è un fatto imbarazzante sul piano politico e su quello umano. Il danno politico è limitato, visto che FdI ha subito seccamente smentito che possano cambiare le posizioni di pieno appoggio all’Ucraina e perché agli Esteri è destinato ad andare Tajani, una persona seria e, come ex Presidente del Parlamento Europeo e Commissario UE, dà ampie garanzie. E non sarà Berlusconi a poter influire sulla linea del nuovo governo. Peccato però che, con una risposta sobria, ricordando a Putin la realtà della situazione, il vecchio leader non abbia fatto sentire allo zar l’isolamento in cui si è cacciato.
Ma l’imbarazzo maggiore è sul piano umano. Berlusconi ha 86 anni, qualche mese meno di me, ed è possibile capire la sua tristezza e la sua rabbia – come ha ricordato Crosetto – per non essere più quello che dà le carte. Anche lui sa di essere sul viale del tramonto, come è inevitabile alla sua (nostra) età ma non vi si rassegna. Non è riuscito a imporre la sua beneamata Ronzulli alla Meloni e ha fatto subito il dispetto a La Russa, e si è sfogato a scrivere aggettivi peggiorativi per la Meloni nei suoi appunti; poi ha dovuto inghiottire l’affronto e – forse – ottenere in cambio la Giustizia per la Casellati, attraverso della quale vuole tentare di portare a casa la tanto agognata riforma della Magistratura (che gli servirà assai poco, almeno per il processo che ha ancora in corso).
Come deve sentirsi di fronte a una giovane donna che le carte in mano le ha sul serio? L’imbarazzo dei suoi fedeli è visibile, tutti si sono affrettati a minimizzare e quasi a negare sia i bigliettini che le parole su Putin. Però è triste, umanamente triste.
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