Ceppellini (ONHC) – Berlusconi (IGOODI): servizi avanzati per la sanità

La sanità è sempre più importante per i cittadini, ancora di più dopo la pandemia appena passata, la tecnologia e la digitalizzazione stanno facendo molti passi in avanti. Il Gruppo ONHC è uno dei leader nel settore dell’assistenza sanitaria integrativa e del welfare aziendale. Sull’argomento dei servizi avanzati e integrativi nella sanità del futuro abbiamo intervistato l’AD di ONHC Filippo Ceppellini (Master in “Management dei Fondi Sanitari Integrativi” presso Luiss Business School di Roma, Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Genova, Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Genova) e il creatore della startup IGOODI, Billy Berlusconi.

Buongiorno dott. Ceppellini, parliamo di sanità, un argomento quanto mai importante, di cosa si occupa ONHC, l’azienda di cui è amministratore delegato?

ON Health Care Group è una realtà indipendente costruita in quindici anni di attività che aggrega tutte le competenze necessarie per offrire le più efficaci soluzioni nella gestione ed erogazione di prestazioni sanitarie integrative al Servizio Sanitario Nazionale. Attraverso un processo di digitalizzazione e una chiara strategia rivolta al futuro, ci poniamo l’obiettivo di rendere ogni servizio più smart possibile, scegliendo la strada del MedTech, ovvero l’evoluzione delle tecnologie in ambito sanitario.

Specifichiamo che voi non siete un’assicurazione?

No, non siamo una compagnia assicurativa. ONHC si presenta come un partner in grado di soddisfare a 360° le necessità dei propri clienti, grazie alle competenze giuridiche, fiscali, di risk management, oltre che mediche, per garantire la stesura dei più idonei nomenclatori tariffari. Per un fondo sanitario disponiamo di tutti i servizi necessari anche ad un’ipotesi di assoluta autonomia auto-assicurativa. Allo stesso tempo sappiamo relazionarci con il mercato assicurativo come partner terzo, avendo anche la capacità, se richiesto dal cliente, di operare come intermediario delle compagnie più strutturate del ramo malattia ed offrendo loro un network capillarmente presente in ogni distretto sanitario nazionale, con oltre 2300 strutture odontoiatriche e circa 6000 strutture tra cliniche, laboratori di analisi e case di cura. Insomma, credo che la nostra impostazione aziendale ci ponga nella situazione ideale per essere sinergici con tutti i soggetti che guardano con interesse all’offerta e alla gestione di prestazioni sanitarie per ampie collettività.

In pratica operate in ambito B2B.

Ci interfacciamo con fondi sanitari, compagnie assicurative, enti bilaterali, aziende pubbliche e private, strutture sanitarie e assistiti che interagiscono attraverso best practice orientate sempre al servizio alla persona.

Voi non erogate la prestazione, ma ne facilitate la fruizione.

È esattamente così. Noi investiamo nella ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative che possano supportare l’assistenza alle persone migliorandone la qualità della vita. In Italia non vi è un problema di qualità di prestazioni né di capacità di erogarle, è piuttosto un problema di accesso alle prestazioni di cura sia nel pubblico che nel privato. La tecnologia potrà fare tanto, portando ad una semplificazione del percorso clinico dei pazienti, favorendo la domiciliarizzazione delle cure, l’assistenza e i servizi ad esse collegati. La scelta di parlare di sanità all’interno del contesto del convegno annuale di ANRA non è casuale. I Risk Manager sono delle figure fondamentali all’interno di un’azienda, sia per la definizione della strategia aziendale che per la gestione operativa dei rischi. Il capitale più importante di un’azienda è quello umano e viene da sé che il welfare ed il benessere dei dipendenti debbano essere preservati e valorizzati. Insieme a realtà nostre partner come IGOODI, Gruppo San Donato e la start up FLEEXI contiamo di dare una visione d’insieme di quella che, ci auguriamo, possa essere la sanità in un domani non troppo lontano.

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Billy Berlusconi, 40 anni e figlio di Paolo Berlusconi (fratello di Silvio Berlusconi), nel 2015 ha fondato la start up IGOODI ovvero la prima “fabbrica” di avatar italiana. Dopo gli studi alla Bocconi in economia, varie esperienze anche all’estero, ha deciso di fondare, con due amici, Igoodi e lanciare il progetto “The real avatar is you”.

Buongiorno dott. Billy Berlusconi, piacere di conoscerla. Parliamo della sua start-up, IGOODI, e degli avatar che sono al centro di questa attività, come potrebbe definire cosa è un avatar a chi non lo conosce?

L’avatar è una copia perfetta di noi stessi, fotorealistico, quindi non si deve pensare solo a quelli blu portati al grande pubblico dal film di James Cameron, e nemmeno a quelli caricaturali in 3D creati per i videogiochi. Il nostro prodotto non solo riproduce esattamente noi stessi, ma mantiene due caratteristiche peculiari: in primo luogo ci rappresenta proprio come siamo nella vita reale, un vero e proprio clone virtuale; ma soprattutto sono smartbody. Questo termine significa che permettono di raccogliere tutta una serie di parametri vitali, collegati alla dimensione reale, che permettono di erogare tutta una vasta gamma di servizi personalizzati. Grazie all’accuratezza dei nostri avatar, si hanno a disposizione dati antropometrici molto precisi, bodyshape, massa grassa, massa magra, altezza, circonferenza, tutti dati che al momento non sono disponibili.

Riferendoci al mondo della sanità di cui si occupa ONHC, possiamo immaginare si entri nel campo della sanità da remoto?

Certamente, noi vediamo questi avatar come una perfetta integrazione a quella che possiamo immaginare come la cartella clinica 2.0 fornendo dati che danno la possibilità alla parte clinica di essere a conoscenza dello stato del paziente, con l’aggiunta di avere a disposizione il suo decorso temporale. Tra le possibilità che stiamo esplorando adesso vi è, ad esempio, l’ortopedia, l’avatar può essere di ausilio nella diagnosi, anche come strumento preventivo di analisi posturale. Ma altrettanto è valida l’idea di avvalersi di questo avatar fotorealistico per la riabilitazione post-operatoria in campo ortopedico, fare da tutorial e mostrare esercizi al paziente in modo anche divertente.

Se uno volesse avvalersi di questi servizi come deve procedere? La creazione dell’avatar come avviene? Avete una sorta di cabina?

I servizi ancora non esistono, stiamo proprio studiando la messa in atto di queste soluzioni. Per quanto riguarda la realizzazione pratica degli avatar noi abbiamo a disposizione un gate, si tratta di una cabina dotata di sensore fotometrico, l’utente vive un’esperienza fisica molto semplice, ma futuristica. Entra in questo modulo dove viene scattata una foto attraverso migliaia di fotocamere e permette di ricreare l’immagine speculare della persona.

Il quadro che si prospetta è di grande interesse per il mondo della cura e della salute.

Immaginiamo che tutto questo possa ampliare e semplificare il rapporto medico-paziente, anche attraverso i nostri partners tecnologici stiamo cercando di fare conoscere la materia e introdurre questo nuovo tipo di cultura. Si aprono nuovi scenari che introducono la sanità 4.0

Parlando di posturale, mi viene in mente la possibilità di estendere questa possibilità anche come integrazione dei corsi che ora si fanno con Zoom.

Certamente, in aggiunta a quanto detto finora, ipotizziamo forme di teleconsulenza da remoto, ma anche il wellness in modo più interattivo e coinvolgente, si può pensare anche a fare una sfida con il proprio avatar.

Il progetto, quindi, non è ancora finalizzato? A che punto si trova?

Noi siamo nati nel 2015, la creazione dell’avatar è pronta, quello che ancora manca è il B2B, la creazione dei servizi con partner verticali per realizzare tutto quello che abbiamo immaginato.

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