Donne leader
Quanto è difficile per una donna essere una leader. E aggiungo che lo è molto di più se si è davvero in gamba. Intanto la gelosia; alla maggior parte degli uomini questa cosa disturba; sono una minoranza gli uomini illuminati quelli che davvero, in modo sincero, sono felici quando una donna raggiunge una posizione apicale. Io ho la fortuna di conoscerne molti. Poi ci sono le donne; alcune sono le peggior nemiche del genere poiché si portano appresso un’invidia e una gelosia ancestrale e non riescono proprio a esser contente se una di loro riesce. Un vero peccato che a molte manchi la solidarietà, insieme all’umiltà.
Quello che sta accadendo adesso con Giorgia Meloni è molto chiaro; ha vinto le elezioni, è palese. Non ha ancora nemmeno l’incarico e ha già tutti contro anche i suoi. Il vecchio Silvio tra un’angina e una prostatite domina e dà le carte, forte di una grande esperienza. Quale sia stato il suo apporto alle sorti italiane lo sappiamo già e stendiamo un velo. Ciononostante, lui insiste e non avendo più nessun freno manifesta le sue sensazioni a beneficio della stampa. Ingarbugliando un panorama politico già “modello macedonia” che non è uno Stato. Eppure, lui è lì, granitico. Fosse stata una donna sarebbe già in convento.
Anche in passato non è stato facile per le donne leader. Forse è stato peggio. Prendiamo un mito, Cleopatra, Regina d’Egitto. Quanti compromessi ha dovuto fare per arrivare a tanto potere? Immaginate una ragazzina che a un certo punto per politica pura va a letto con Cesare; molto più anziano di lei – e non bello come viene descritto al cinema dagli attori hollywoodiani – ma sicuramente provato da anni di guerre magari con i denti marci e un alito da discarica. Lei ci va a letto perché è quella la sua arma, la seduzione.
Ma a che costo. E poi che fa per mantenere il potere acquisito? Le tocca Marco Antonio, forse un po’ più giovane ma sempre un vecchio confronto a lei e non certo con le sembianze di Richard Burton. Per poi fare una brutta fine comunque.
Ed Elisabetta Prima? Quanto ha sacrificato la sua femminilità in un mondo di maschi prepotenti e crudeli? Le donne, non avendo il vero potere diretto, quello che spetta agli uomini per nascita, sono costrette poi a diventare delle vere “stronze”.
Ma per fortuna ci sono anche tante persone speciali ed è con loro che vogliamo cambiare le cose. Contando sulle grandi competenze non esibite a colpi di borse carissime; con la voglia di crescere e far crescere, senza essere competitive allo spasimo. Con il coraggio che alle donne vere non manca. Perché il mondo può migliorare e le donne possono essere il vero cambiamento.
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