Cronache dai Palazzi

Dopo diversi giorni di duro confronto, in particolare tra le forze politiche del centrodestra, vari battibecchi e fuorionda impropri, il nuovo governo vede finalmente la luce e giura al Quirinale.

“Siamo pronti, perché vogliamo procedere nel minor tempo possibile”. Con queste parole la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha assunto sulle sue spalle il peso dell’impresa di formare una nuova squadra per Palazzo Chigi, e nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre, dopo un incontro di poco più di un’ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la leader di Fratelli d’Italia ha accettato senza riserva l’incarico presentando, prontamente, al capo dello Stato la lista dei nuovi ministri. Lista sulla quale Giorgia Meloni ha lavorato per giorni, portando avanti una certa linea e non piegandosi a diktat di alcun tipo.

Il presidente della Repubblica, in quanto garante della Charta, ha il dovere di valutare la coerenza complessiva – del programma e della squadra di governo – con i vari Trattati, ribadendo l’adesione del nostro Paese all’Unione europea e alla Nato. Il nuovo governo dovrà senza dubbio essere l’espressione della forza della democrazia, dopo un mandato popolare frutto del voto degli italiani e, a maggior ragione, in un periodo di forti emergenze.

Il nuovo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il primo premier donna nella storia d’Italia, guiderà il sessantottesimo governo della Repubblica. Con la voce velata dall’emozione, nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre, Giorgia Meloni ha presentato al Colle la lista dei nuovi ministri (24), tra cui 6 donne e due vicepremier appartenenti rispettivamente alle altre due formazioni del centrodestra: Antonio Tajani di Forza Italia e Matteo Salvini leader della Lega. Tajani è inoltre il nuovo ministro degli Esteri, come si ipotizzava da giorni. Matteo Salvini invece è ministro delle Infrastrutture.

Dopo le fibrillazioni provocate dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani ha dovuto inoltre ribadire di fronte al Ppe (Partito popolare europeo) la posizione atlantista dell’Italia, ristabilendo così un equilibrio anche grazie alla stima di cui il vicepresidente di Forza Italia gode in ambiente europeo. “Antonio Tajani, possibile ministro degli Esteri del nuovo governo italiano è il simbolo chiave del legame tra il nuovo governo italiano e un chiaro pilastro europeo”, aveva affermato il presidente del Ppe, Manfred Weber, nei giorni scorsi. In pratica “sarebbe una garanzia, il simbolo del posizionamento europeista del governo”. Prevedendo l’esito finale, Weber aveva aggiunto: “Se il nuovo governo vuole avere un forte rappresentante della voce italiana a livello europeo, allora Antonio Tajani è la persona migliore”.

Per quanto riguarda il resto della squadra del nuovo esecutivo, il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze è Giancarlo Giorgetti (Lega); il ministero della Giustizia sarà guidato dall’ex magistrato Carlo Nordio (Fratelli d’Italia), l’ex prefetto della Capitale Matteo Piantedosi (tecnico) sarà a capo del Viminale; Guido Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, alla Difesa; l’ex direttore del Tg 2 Gennaro Sangiuliano (tecnico) alla Cultura. Il ministero dello Sviluppo economico diventa il ministero delle Imprese e del Made in Italy e sarà capitanato da Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), ex presidente del Copasir; il ministero delle Politiche agricole diventa il ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e andrà a Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia). Ed ancora il ministero dell’Istruzione diventa il ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara (Lega); Orazio Schillaci (tecnico) è il nuovo ministro della Salute; ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin; Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini (Forza Italia); ministro per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia); ministro del Turismo Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia); ministro degli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli (Lega); ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia); ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone (tecnico); ministro della Famiglia, Natalità e Pari opportunità Eugenia Roccella (Fratelli d’Italia); ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli (Lega); ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi (tecnico); ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo; ministro degli Affari europei, delle Politiche di coesione e del Pnrr Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia); ministro delle Politiche del mare e del Sud Nello Musumeci (Fratelli d’Italia). Ed infine Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (tecnico).

“Questa volta il tempo è stato breve” – ha sottolineato il capo dello Stato subito dopo la presentazione della lista dei nuovi ministri da parte della neopremier – in quanto “è passato meno di un mese dalla data delle elezioni”, il 25 settembre, tutto ciò anche grazie alla “chiarezza dell’esito elettorale”. Il capo dello Stato ha inoltre ribadito l’urgenza di dare un esecutivo al Paese “in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti”, che potesse iniziare a lavorare nel più breve tempo possibile. “Buon lavoro al nuovo governo che domani mattina [sabato 22 ottobre, ndr] con il giuramento inizierà a svolgere i suoi compiti”, ha chiosato per l’appunto il capo dello Stato nella serata di venerdì 21 ottobre.

Formare in tempi brevi un nuovo governo è stato quindi “possibile” ma anche “necessario”, come ha specificato il presidente Mattarella, che ha inoltre ringraziato l’esecutivo uscente per aver svolto egregiamente i propri compiti, auspicando che il nuovo governo proceda con il medesimo “spirito di collaborazione”.

L’ultimo impegno da premier di Mario Draghi è stato il Consiglio europeo del 20 e del 21 ottobre. Dopo quasi 12 ore di vertice è stata trovata l’intesa concretizzando importanti passi avanti a proposito di price cap e per quanto riguarda il nuovo Sure sull’energia, mettendo nero su bianco “l’urgenza di decisioni concrete”, includendo la piattaforma di acquisti comuni e un nuovo benchmark complementare al Ttf. Una delle novità messe in evidenza dal premier uscente Mario Draghi è l’apertura verso un possibile nuovo debito comune, anche se occorre procedere con cautela. Tra le misure compare infatti “la mobilitazione di rilevanti strumenti a livello nazionale e Ue” con l’obiettivo di “preservare la competitività globale dell’Europa e per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico”.

Mario Draghi si è definito soddisfatto in quanto le proposte italiane sono state accolte, dopo diversi mesi di duro lavoro per convincere i Paesi membri, soprattutto i più scettici e restii. Concludendo la propria esperienza come presidente del Consiglio, Mario Draghi guarda ora al futuro con fiducia e senza nostalgia per il passato. L’Italia è un Paese “forte”, tra i fondatori dell’Unione europea e con un’economia in netto rialzo nell’ultimo biennio, quindi occorre andare avanti senza rimorsi né rimpianti, bensì soddisfatti per il lavoro che è stato svolto e cercando di fare sempre di più e meglio. Infine, Mario Draghi ha affermato: “Non do consigli al nuovo governo, quello che un governo uscente può fare è offrire la propria testimonianza”.

Sabato mattina, 22 ottobre, il giuramento del nuovo Governo Meloni al Quirinale nel Salone delle Feste. Una cerimonia sempre molto imponente. L’Italia ha un nuovo presidente del Consiglio donna.

Le istituzioni europee hanno subito espresso la loro soddisfazione, in un giorno importante per l’Italia. “Congratulazioni a Giorgia Meloni per la sua nomina a presidente del Consiglio italiano, la prima donna a ricoprire questo ruolo”, ha affermato in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo: “Sono pronta e sono lieta di lavorare insieme al nuovo Governo in modo costruttivo per rispondere alle sfide che ci attendono”.

Un messaggio di auguri è arrivato anche da un’altra donna delle istituzioni, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola: “Congratulazioni Giorgia Meloni, la prima donna premier in Italia. L’Europa sta affrontando enormi sfide. Aiutiamo i nostri cittadini e sosteniamo l’Ucraina rimanendo uniti e determinati. L’Europa ha bisogno dell’Italia. Insieme supereremo ogni difficoltà”.

Un governo varato in tempi record e con le migliori intenzioni. Dovrà prevalere il “senso di responsabilità” e “il senso del momento”, come ha affermato il neoministro della Difesa, Guido Crosetto, uscendo dal Quirinale dopo il giuramento. Un momento storico certamente complesso sotto vari punti di vista: economico, sociale, politico, senza dimenticare il conflitto in corso.

La responsabilità dovrà assumere necessariamente una dimensione “collettiva” in quanto “chi va al governo rappresenta l’intera Nazione”, ha sottolineato Crosetto. Per il neoministro della Giustizia Carlo Nordio tra i primi provvedimenti c’è la “piena attuazione del codice Vassalli, medaglia d’argento della Resistenza e, in prospettiva, la revisione del codice penale firmato da Mussolini di cui nessuno parla”, ha dichiarato Nordio, fuori dal Quirinale sabato mattina 22 ottobre, aggiungendo la necessità di “velocizzare i tempi della giustizia per aiutare la ripresa economica”, in particolare “semplificando le procedure e individuando le competenze”. Inoltre “sì alla separazione delle carriere, ma in questo momento bisogna concentrarsi sull’efficienza perché questi ritardi ci costano il 2 per cento del Pil”, ha sottolineato il nuovo Guardasigilli. Per Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, i tempi per le Olimpiadi ci sono e, nel complesso, “bisogna pensare prima di tutto ai più deboli”.

“Una squadra di governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, è stato il messaggio di esordio della giovane neopremier, la più giovane all’interno del nuovo Consiglio dei ministri ma con una lunga carriera politica alle spalle. Un governo con delle figure di tecnici ma che ha una chiara connotazione politica, caratterizzato da una forte carica di entusiasmo ma che, dopo il tradizionale passaggio della campanella a Palazzo Chigi – passaggio di consegne tra il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi e la neopremier Giorgia Meloni – avrà di sicuro un gran lavoro da fare.

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