Nowhere Special (Film, 2020)
Terzo film di Uberto Pasolini, regista e sceneggiatore più britannico che italiano, dotato di uno stile essenziale e maturo, pure produttore di cose belle, quelle che mancherebbero al cinema italiano e che – di tanto in tanto – ci è dato di vedere grazie ad autori che sono la piacevole eccezione a una regola non scritta. Produttore di Full Monty, miglior film europeo del 1997, diverse nomination agli Oscar, con la Redwawe Films, che in parte contribuisce a realizzare il suo ultimo lavoro da regista. Machan – La vera storia di una falsa squadra (2007) è il debutto alla regia di Pasolini, una storia di diritti umani e sport girata in Sri Lanka, mentre il secondo lavoro, Still Life (2013), vince a Venezia nella sezione Orizzonti.
Nowhere Special (sottotitolo Una storia d’amore) esce prima nel Regno Unito che in Italia, ottiene buona accoglienza critica a Venezia, girato in inglese e ambientato in Irlanda del Nord, alla periferia di Belfast. Pasolini racconta la storia di un lavavetri trentacinquenne, abbandonato dalla moglie russa, con un figlio, condannato a morte da un tumore terminale, che cerca la famiglia ideale dove far crescere il piccolo Michael quando lui non ci sarà più. La storia è semplice, lineare, senza particolari sussulti, ma è raccontata benissimo, in un crescendo emozionale, con partecipazione ispirata da parte del regista che guida un ottimo James Norton nel ruolo di un padre amorevole e premuroso, oltre a far recitare con lo sguardo il piccolo Daniel Lamont. “Lacrima movie” al contrario – abbiamo anche la scena del Luna Park, tra gli ultimi momenti passati insieme – solo che è il padre a morire, oltre al fatto che al regista non interessa commuovere ma raccontare il legame intenso tra genitore e figlio, il senso di impotenza nel dover lasciare un bambino senza protezione. Il regista non approfondisce la malattia del genitore, si concentra sul legame filiale, sui momenti passati insieme – la spesa, le torte, la lettura, i giochi – e sulla ricerca di una nuova casa per Michael. Il colpo di scena, dopo molte persone conosciute e diverse situazioni sperimentate, sta nella scelta finale della famiglia cui affidare il bambino. Stupenda l’ultima sequenza che immortala uno sguardo complice tra padre e figlio, uniti fino in fondo, anche nel momento del definitivo abbandono.
Uberto Pasolini scrive una storia intensa e commovente, la gira con mano solida, usando una tecnica lineare, tra macchina fissa e soggettive, primi piani e scarni piani sequenza, guidando con mestiere un pugno di validi attori. Il rumeno Panduru fotografa una Belfast solare e luminosa, a tratti gelida e piovosa, mentre la colonna sonora di Andrew Simon McAllister accompagna con note suadenti lo sviluppo sentimentale della pellicola. Un piccolo gioiello cinematografico, prodotto con la collaborazione di Italia, Regno Unito e Romania, purtroppo poco visibile come tutta la cinematografia di qualità. Grazie di esistere sale del circuito Fice.
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Titolo Originale: Nowhere Special. Lingua Originale: Inglese. Paesi di Produzione. Italia, Romania, Regno Unito. Anno: 2020. Durata: 96’. Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Uberto Pasolini. Fotografia: Marius Panduru. Montaggio: Masahiro Hirakubo, Saska Simpson. Effetti Speciali: Tom Straud. Musiche: Andrew Simon McAllister. Produttori: Chris Martin, Cristian Nicolescu, Uberto Pasolini, Roberto Sessa. Case di Produzione: Picomedia, Digital Cube, Rai Cinema, Redwawe Films. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Interpreti: James Norton (John), Daniel Lamont (Michael), Eileen O’Higgins (Shona), Valerie O’Connor (Ella), Stella McCusker (Rosemary), Valene Kane (Celia), Keith McErlean (Philip), Sean Sloan (Golfer), Sioban McSweeney (Pam), Chris Corrigan (Gerry), Niamh McGrady (Lorraine), Rhoda Ofori-Attah (Sharon), Migel O’Neil (David).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]