Vera Gemma: “Mi mostro come sono con il mio modo di essere”
È un’attrice italiana, nata nel 1970 a Roma e quest’anno ha ricevuto il Premio quale miglior attrice per la Sezione Orizzonti al Festival di Venezia per il film Vera. Stiamo parlando di Vera Gemma che abbiamo avuto modo di intervistare.
Figlia di Giuliano Gemma, uno dei più famosi attori italiani, come è stato crescere con un padre così importante e conosciuto?
Da una parte è stato bellissimo, io sono praticamente cresciuta in Almeria, mio padre faceva 2-3 films all’anno; quindi, l’unico modo per stargli vicino era raggiungerlo sul set. Era un cinema di genere, che non esiste più, che portava il pubblico veramente a sognare; capitava persino a me che lo vivevo in prima persona.
Essere figlia di un personaggio famoso nel mondo del cinema rende tutto più facile o più difficile?
Nel mio caso è stato più difficile, perché io non ho mai lavorato con mio padre e nemmeno lui ha mai preteso che io fossi con lui quando interpretava un film. È stata una scelta condivisa e non perché ci fossero problemi fra di noi, che andavamo d’accordissimo, semplicemente volevamo che ognuno facesse la propria carriera con le sue forze. Aggiungo che sono sempre stati fatti dei paragoni crudeli mettendo a confronto me e mio padre, la mia bellezza e la sua bellezza, la sua discrezione ed eleganza contrapposta alla mia esuberanza. Tutto questo non ha mai creato problemi tra di noi, ma è stato molto fastidioso per quanto mi riguarda personalmente.
Purtroppo, la gente è spesso invidiosa e critica verso gli altri.
È così, qualunque cosa io facessi ero la “raccomandata”, ma in realtà io ho fatto tutto con le mie forze, ho iniziato con il teatro underground, il teatro da cantina, ho pubblicato il mio primo libro con Francesco Maria Gallo quando faceva l’editore. Mandai il mio libro in forma praticamente anonima, fra altri mille, senza menzionare il fatto che fossi la figlia di Giuliano Gemma, lui lo lesse e decise di pubblicarlo.
Lei ha iniziato giovanissima a lavorare con grandi registi come Dario Argento, Paolo Virzì, Asia Argento, e note serie televisive. La sua passione per il cinema e lo schermo si è vista subito.
L’amicizia con Asia Argento risale a molto prima, perché fece Tenebre con mio padre e Dario Argento, a quel tempo la differenza di età si faceva sentire, lei aveva 12 anni e io 16, malgrado Asia fosse una ragazzina e io un’adolescente nacque subito un’amicizia, una sorellanza, che è poi durata tutta la vita.
Ha sconvolto puritani e benpensanti con il suo passato nei club a Los Angeles o domando tigri e leoni al circo, tutte cose che ha rivendicato con orgoglio e se le hanno attirato critiche. Ma sono anche azioni che tantissimi uomini e donne svolgono tutti i giorni, magari non affermando il proprio diritto personale a farlo, non trova che ci sia fondamentalmente tanta ipocrisia, malgrado siamo nel XXI secolo?
Ho combattuto la mia battaglia personale contro il perbenismo finto-borghese che poi nasconde, spesso, orrori ben più grandi. Nelle interviste non ho mai cercato di rassicurare nessuno, tantomeno di volere l’approvazione di chicchessia, mi mostro come sono con il mio modo di essere. Sono fiera di tutto quello che ho fatto nella vita, compresi gli inevitabili errori, che mi hanno poi portato a capire delle cose. Racconto tutto senza filtri, mi viene naturale, poi la gente mi dice “che coraggio che hai”. Ma io non lo reputo tale, per me è normale, non devo necessariamente piacere a tutti, ma solo a chi vado bene come sono. La libertà è in assoluto il bene più grande che abbiamo, siamo tutti liberi di fare ciò che vogliamo e di essere quello che desideriamo, anche se questa libertà non appartiene, purtroppo, a tutti.
Una grande rivincita con il premio assegnatole alla 79ma Mostra del Cinema di Venezia quale migliore attrice nella sezione ‘Orizzonti’, con il film autobiografico Vera (Regia: Tizza Covi, Rainer Frimme).
Con questa vittoria ho sfatato il luogo comune che recita: “Se fai un reality in tv, poi il cinema non ti chiama più”. Io credo che si possa fare tutto nella vita, ho aspettato 35 anni per dimostrare di essere una brava attrice, non mi prendevano mai ai provini, fino a quando ho incontrato questi bravissimi registi. E’ capitato in un circo dove loro erano presenti per girare il loro secondo film, mentre io facevo la domatrice di tigri e leoni. Rimasero incuriositi dal fatto che non provenissi da una famiglia circense, e vollero conoscere la mia storia, da lì è nata una bellissima amicizia che è poi sfociata in questo film, dopo un anno. Vincere il Leone d’Oro nella sezione Orizzonti, dove erano in lizza attrici del calibro di Isabelle Huppert e Penelope Cruz, una super pubblicizzata come Elodie, è stata una soddisfazione immensa. La giuria era straniera, assolutamente imparziale, e parlando con loro successivamente alla premiazione, mi hanno detto che il premio come migliore attrice è stata la decisione più facile da prendere, perché erano tutti d’accordo. Anche se la mia carriera dovesse concludersi qui, potrei comunque dire che ce l’ho fatta. Il film sta uscendo al momento in Europa con grandissime distribuzioni, lo vedremo in Italia nel marzo prossimo.
E a dicembre la vedremo come voce narrante in Inferno Opera Rock di Francesco Maria Gallo all’Arena del Sole di Bologna, luogo storico e importantissimo al centro della città
Questo evento unisce le mie tre grandissime passioni: la musica che amo tantissimo, soprattutto dal vivo; il teatro, io è da lì che provengo, potere tornare sul palco è per me importantissimo; l’Inferno di Dante, che io amo fin da quando lo studiai a scuola, molto più del Purgatorio e del Paradiso. Non ho mai visto l’interno dell’Arena del Sole, ma lo conosco bene perché venivo a trovare mia sorella che frequentava il DAMS. Sono veramente onorata di essere la voce narrante di questo spettacolo in cui sono presenti grandissimi musicisti come Ricky Portera e tutti gli altri artisti presenti.
Progetti futuri?
Per ora sto seguendo la promozione del mio film, ora andremo a “Les Arcs Film Festival” in Francia, poi a Rotterdam e Vienna. Essendo stati a Venezia non potremo partecipare a Cannes e Berlino, ma ci sono tanti altri festival dove possiamo presentarci. Mi stanno arrivando tantissime proposte di lavoro, ma concentrate quasi esclusivamente nel settore televisivo piuttosto che in quello cinematografico. Non dico di no a nulla, e deciderò con calma a cosa dedicarmi.
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