Alla vita (Film, 2022)
Un film di produzione italo-francese che racconta una storia piccola, uno spaccato esistenziale, con passione e trasporto, girato benissimo e sceneggiato senza punti deboli, con una fotografia pugliese eccellente e una colonna sonora a base di musica georgiana e italiana (ricordiamo nel finale un pezzo straordinario di Lucio Dalla).
Regista francese (l’attore Stéphane Freiss), fotografia, scenografia e colonna sonora italiane (Paradisi, Angelini e Mirabassi), montaggio francese (Hervé) e così la sceneggiatura (Freiss, Gordon, Deruas-Garrel, Deschenes). Il prodotto è davvero eccellente, grazie anche agli interpreti principali, coinvolti e ispirati, tanto Riccardo Scamarcio – più passano gli anni più diventa bravo – quanto la trentaduenne (non li dimostra, infatti il suo personaggio è più giovane) Lou de Laâge, già premio Cesar (Jappeloup) e Lumiére (Respire), vista in Italia ne L’attesa di Piero Messina (2015).
In breve la trama. Elio De Angelis (Scamarcio), dopo la morte del padre e dopo la separazione dalla moglie, rientra da Roma nella tenuta di famiglia, a Fasano, in Puglia, dove manda avanti l’attività del genitore, in sua memoria, pur avendo ambizioni da disegnatore e artista. Una congregazione di ebrei tradizionalisti, come ogni anno, viene ospitata nella fattoria per la raccolta dei cedri, frutto ritenuto sacro dalla Bibbia. Elio conosce la giovane Esther, in crisi con Dio e con gli obblighi imposti da una religione oscurantista, che le impedisce di ballare, divertirsi, parlare con gli uomini e scegliersi il futuro. Tra Elio ed Esther, nonostante la differenza di età, avviene un incontro d’amore, una storia che porta entrambi a scegliere strade di vera libertà, deviando dal solco paterno. Emblematica la canzone di Lucio Dalla nel finale con le note E sognò la libertà / e sognò di andare via …, quando Elio gira la sedia che il padre teneva sempre rivolta ai campi, in direzione del mare.
Un film che si può vedere solo nelle sale del circuito FICE, cinema d’autore puro, composto di ricordi e flashback, con una parte iniziale che si ricollega proustianamente alla fine, che vede la ragazza scrivere una lettera al padre dove comunica che deve seguire la sua strada. Una storia d’amore incompiuta che si fa apprezzare per le molte sequenze a base di sguardi ed espressioni di sconforto, di tristezza, persino di angoscia, con i protagonisti che seguono alla perfezione le indicazioni del regista. Ottima la scelta dei sottotitoli in italiano quando parlano i personaggi ebrei di lingua francese, così come quando Scamarcio si rivolge alla de Laâge non viene doppiato, ma recita in lingua originale. Girato in Puglia, zona di Fasano. Un film da vedere.
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Titolo Originale: Tu choisirasla vie. Lingua Originale: italiano, francese. Paese di Produuzione: Italia, Francia, 2022. Regia: Stéphane Freiss. Genere: Drammatico. Soggetto e Sceneggiatura: Stéphane Freiss, Audrey Gordon, Caroline Deruas-Garrel, laure Deschenes. Fotografia: Michele Paradisi. Montaggio: Aline Hervé. Musiche: Giovanni Mirabassi. Scenografia: Isabella Angelini. Costumi: Florence Emir. Produttori: Fabio Conversi, Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli. Case di Produzione: Ba.Be Productions, Indiana Production, Vision Distribution, con Fanfarons Films e con la collaborazione di Sky, Canal+, Cine+. Distribuzione (Italia): Vision Distribution. Interpreti: Riccardo Scamarcio (Elio De Angelis), Lou de Laâge (Esther Zelnik), Pierre-Henry Salfati (Aaron Zelnik), Astrid Meloni (Silvia), Nicola Rignanese (Andrea), Coraly Zahonero (Rivka), Anna Sigalevitich (Rachel), Natacha Krief (Tsipporah), Jérémie Galiana (Ariel), Anaël Guez (Ronnit), Max Huriguen (Ilan), Haïm Vital Salfati (Yehuda), Liv Del Estal (Carla), Fiorenza Tessari (Elena Rubini), Luigi Diberti (Yaacov).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]
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