La salute di Putin

Ogni tanto circolano voci sulle malattie, anche gravi, di Vladimir Putin. Di solito provengono da fonti di dissidenti russi in esilio, ma di recente le hanno fatte proprie, anche se con prudenza, fonti di intelligence occidentale e lo stesso Zelensky ha detto di non essere certo che lo zar sia ancora vivo.

Sono, per ora, speculazioni: lo stato di salute del boss, in quel tipo di regime, è un segreto di Stato (che Stalin fosse gravemente ammalato si seppe solo con la sua morte). Ma naturalmente, queste voci non possono che compiacere le vittime delle atrocità putiniane. E far sperare che con la sua scomparsa queste atrocità cessino e la pace ritorni.

Certo, dietro l’aggressione all’Ucraina c’è un vasto disegno egemonico e imperialista personale. Ma accanto o dietro al tiranno ci sono altri fanatici nazionalisti: i militari d’alto rango, i mercenari della Wagner, belve come i leader ceceni, una parte delle gerarchie ortodosse e, sempre più in vista, il bieco Medvedev, almeno a parole un superfalco che odia l’Occidente e vorrebbe annullare l’Ucraina.

Quindi, attenti alle speranze realizzate, che sono spesso peggio della realtà.

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