La vita è una danza (Film, 2022)
Il francese Cédric Klapisch, ebreo polacco di origine, coglie ancora una volta nel segno (dopo L’appartamento spagnolo) girando una commedia corale che passa dal tono drammatico al sentimentale senza mai eccedere nei toni, raccontando la vita con leggerezza e trasporto.
Tutto si svolge nel mondo della danza, tra Parigi e la Bretagna. Protagonista Elise, una ballerina classica che si infortuna durante uno spettacolo e teme di dover abbandonare il sogno che condivideva con la madre, scomparsa molti anni prima. Il film procede con naturalezza raccontando la vita di Elise insieme a un padre avvocato (che l’avrebbe voluta laureata in legge) incapace di dimostrare il suo affetto e le due sorelle, oltre alle storie d’amore che finiscono e cominciano, mentre altre restano al palo. Elise è la ragazza di talento che non vuole abbandonare il mondo del palcoscenico, ascolta gli amici e un terapista innamorato, lotta con determinazione fino alla rinascita in un ambiente diverso, quello della danza moderna, dove può esprimere sé stessa.
Coreografie perfette, scenografie ben confezionate, fotografia notturna di Parigi e dei lungomari ventosi della Bretagna, montaggio compassato, colonna sonora classica e moderna che si fonde in modo essenziale, senza cesure. Un film leggero, dove non accade quasi niente, ma lo spettatore resta irretito dai dialoghi e dai personaggi che interagiscono in modo naturale, come dovrebbe essere in una commedia, genere che nasce per raccontare la vita.
La protagonista è Marion Barbeau, prima ballerina dell’Opéra di Parigi, che dà il meglio di sé nelle scene di danza, ma che risulta credibile anche come attrice. Molto bravo Denis Podalydès, il padre assente che si vede poco, ma quel tanto che basta per emozionare in una stupenda sequenza finale senza parole, tra danza, lacrime e abbracci. Regia impeccabile, sia negli interni che nelle scene di danza, senza dimenticare gli esterni campestri girati in Bretagna, così come è buona la direzione degli attori nelle scene di dialogo, realizzate in modo spontaneo.
Il cinema francese, da un po’ di tempo a questa parte, non delude mai. Da vedere, meglio al cinema, se riuscite a trovarlo nelle sale del circuito Fice.
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Regia: Cédric Klapisch. Soggetto e Sceneggiatura: Santiago Amigorena, Cédric Klapisch. Fotografia: Alexis Kavyrchine. Montaggio: Anne-Sophie Bion. Musiche: Thomas Bangalter, Hofesh Shechter. Produzione: Ce Qui Me Meuf, Canal +, Ciné +, France Télévisions. Distribuzione: Bim Distribuzione. Interpreti: Marion Barbeau, Hofesh Shechter, Denis Podalydès, Muri el Robin, Pio Marmaï, Franҫois Civil, Souheila Yacoub, Mehdi Baki, Alexia Giordano, Mario Gautier de Charnacé. Genere: Commedia. Paese di Produzione: Francia, Belgio. Durata: 117’.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]