Italia delle Regioni

Le criticità e i nodi da sciogliere ma anche le sfide che attendono le amministrazioni locali nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Questo è stato il filo conduttore del dibattito alla XI Conferenza nazionale dell‘Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (Ifel), che ha visto protagonisti esponenti del governo, esperti e sindaci. Nella sessione conclusiva focalizzata su “Investimenti: criticità da superare, nodi da sciogliere, sfide da sostenere” sono intervenuti il sindaco di Andria, Giovanna Bruno, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Per garantire una concreta attuazione del Pnrr sui territori è necessario personale qualificato con norme chiare e semplificate. Su questo punto, la sindaca di Andria ha evidenziato le criticità del suo Comune che sta affrontando una fase delicata: “Andria ha ereditato un pesante dissesto finanziario, nonostante ciò, ci siamo rimboccati le maniche. Abbiamo messo assieme, con grande sforzo, 84 milioni di euro con il Pnrr, risorse che ora dobbiamo ‘mettere a terra’ per realizzare interventi necessari per i cittadini. Nonostante i grandi problemi di personale e logistica delle amministrazioni locali, sono ottimista – ha proseguito la sindaca – sono stati proprio i Comuni sin dal primo momento in cui è partito il Pnrr, con regole uguali per tutti e che uguali non potevano essere viste le differenze territoriali, a non farsi scoraggiare raccogliendo questa sfida epocale. La richiesta che facciamo – ha concluso – è quella di ascoltare e dare la parola alle amministrazioni locali per una collaborazione effettiva a tutti i livelli di governo. Solo così sarà possibile la ripresa del paese. Il Pnrr è un esercizio di rinascita complessiva senza accentuare le differenze territoriali”.

Dare voce ai territori è il punto da cui partire anche per il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, intervenuto al dibattito, che ha sottolineato l’esigenza di imparare da quanto è stato fatto nella sua città per la ricostruzione. “Il tempo non è una variabile indipendente – ha rimarcato il sindaco. A L’Aquila, dopo lo stato di emergenza abbiamo individuato le risorse e le forze in campo necessarie utili per poter ripartire”. Rispetto al Pnrr il sindaco si è detto fiducioso ma preoccupato per l’eccessivo carico di controlli, atti, procedure che ricadono sui sindaci. “Ripartiamo dal basso e diamo ascolto alle amministrazioni locali. Dobbiamo trarre spunto dall’operazione fatta sull’Aquila considerando anche gli errori fatti. Quello dell’Aquila – ha concluso – deve essere un modello replicabile anche in altri contesti locali”.
Il Pnrr è occasione anche di rilancio e rinnovamento delle città. Ne è convinto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla che ha posto l’attenzione sulla ridotta disponibilità di personale e sulla necessità di rivedere le procedure ancora troppo farraginose. “Quello che ci preoccupa è l’iter complessivo del processo che spesso si interseca con interferenze autorizzative anche per via di leggi regionali. Per quanto sia stato fatto uno sforzo di semplificazione delle norme, il rischio è quello di non arrivare al completamento delle opere del Pnrr entro il 2026”.

Un’altra criticità evidenziata dal sindaco Lagalla, da portare all’attenzione del governo, riguarda la normativa per i Comuni in situazioni di dissesto economico o in piano di riequilibrio “che possono usare, anno per anno, solo una quota ridotta di risorse dell’avanzo vincolato anche per gli investimenti. Si hanno risorse ma non si possono spendere. Questo genera un appesantimento nella pianificazione delle attività del comune incidendo quindi anche sulla qualità della vita dei cittadini”.

I sindaci hanno dunque concordato sull’importanza di un dialogo aperto e costante con il governo per ridurre i tempi nell’attuazione dei progetti del Pnrr.

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