Parole in libertà
Ogni tanto, Berlusconi dà fiato alle trombe e spara enormità. Dire che da Presidente del Consiglio non avrebbe mai incontrato Zelensky, perché responsabile delle distruzioni che devastano l’Ucraina, e sostenendo che dovrebbe dichiarare il cessate il fuoco, ovviamente unilaterale, in cambio di qualche miliardo di dollari, naturalmente pagati dallo Zio Sam, è una mostruosità che poteva venire in mente solo a un vecchio amico e amatore di Putin, di questo feroce genocida e carnefice del suo stesso popolo.
E infatti questa brillante uscita ha messo in imbarazzo soprattutto Forza Italia, che ha dovuto affrettarsi a emettere un comunicato cercando di ridimensionare i detti del Capo, e il numero due del Partito e Ministro degli Esteri, Tajani, ha subito ribadito il fermo appoggio italiano a Kiev. Dubito che le parole in libertà del vecchio clown possano creare vere difficoltà con gli alleati, ma qualche dubbio lo sollevano, e giustamente Kiev ha reagito infuriata.
Perché Berlusconi dice certe cose? Forse è solo un fenomeno di avanzata senilità, forse smania di protagonismo di un vecchio leader che si sente ormai fuori del centro della scena, ridotto, nelle sue apparizioni televisive, in un fantoccio truccato e tirato che fa più pena che altro. O forse i suoi sono dardi lanciati contro Giorgia Meloni, che ha incontrato Zelensky a Bruxelles e si prepara a visitare a Kiev, una donna della cui leadership il vecchio di Arcore deve essere follemente geloso. Per fortuna, Giorgia Meloni mostra di avere idee ferme e chiare e il successo nelle elezioni regionali conferma il consenso che ha nel Paese.
Un episodio, comunque, sgradevole e penoso per un personaggio che, nei suoi anni migliori, ha comunque rappresentato, nel bene e nel male, qualcosa.
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