Berlusconeide
In realtà, non varrebbe la pena di occuparsi di Silvio Berlusconi e dei suoi deliri. E bisognerebbe essere caritatevoli verso chi evidentemente soffre del complesso dell’escluso. Ma due fatti vanno registrati: la terribile, ma giusta, frase di Zelensky: “Berlusconi bacia le mani di Putin” e la ferma dissociazione del Partito Popolare Europeo, del quale l’ometto di Arcore dice fieramente di far parte.
Ma sul piano dei fatti, conta soprattutto quello che il Ministro della Difesa Crosetto ha detto nella riunione NATO (nella formazione “Ramstein”) di Bruxelles sulla necessità e sulla volontà di rafforzare l’appoggio militare all’Ucraina, ora che l’offensiva russa appare vicina e di grande portata.
Che non si debba permettere a Putin di vincere è chiaro a chiunque in Occidente e in Europa, specialmente a chi ha un minimo di buon senso e di senso della Storia. Quelli, non son pochi, che giudicano che la guerra in Ucraina “non ci appartiene” (come se fosse un conflitto in qualche remota parte dell’Africa) fanno un enorme errore e non capiscono una realtà elementare: non si tratta di aiutare un paese sovrano a difendere la propria libertà, si tratta di difendere l’Europa, e quindi noi stessi, da una spietata tirannia alla quale non siamo più abituati dai tempi del nazismo, una tirannia che tanti per fortuna non hanno conosciuta e tanti, troppo, purtroppo, ignorano.
Per capire cosa sia in realtà Putin non pensano, genocidio a parte, all’incarcerazione o assassinio dei suoi oppositori e di chiunque osi pensare con la testa propria in Russia, alle menzogne seriali della sua propaganda, alla provocazione militare e anche nucleare continua, alle minacce sue e dei suoi accoliti contro tutto quello che rappresentiamo e che dovrebbe essere caro proprio ai predicatori della pace e della libertà, a tutti quelli che vivono e si credono sicuri nella loro fabbrichetta e nel loro commercio, e preferiscono svendere la propria libertà in cambio di qualche euro in meno sulle bollette della luce o del gas.
E per chiudere su Berlusconi (et de hoc satis, almeno fino alla prossima sparata), è triste conferma qualcosa che credo e scrivo da sempre: il suo vero fondo, accanto a un ego monumentale, è la più vergognosa mancanza di principi.
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