Perché nasce l’Associazione “Popolari Italiani per l’Europa” (PPIE)
di Giuseppe Gargani, Potito Salatto e Salvatore Tatarella *
L’Italia deve tornare a identificarsi in identità culturali capaci di ispirare le forze politiche, riconoscendo i filoni culturali tradizionali che debbono essere adeguati alle nuove realtà politiche ed economiche.
Il tentativo di dare vita ad una Associazione che si richiama ai valori del popolarismo può sembrare anacronistico e velleitario perché l’odierna società rifiuta spesso schemi che si richiamano a matrici culturali.
A ben vedere questa ipotesi è in contraddizione con le inquietudini sociali che a volte rendono i cittadini intolleranti verso la politica. Ma noi siamo convinti che senza radici non c’è futuro.
La lunga transizione politica e sociale che ha aumentato questa difficoltà iniziata all’alba degli anni ’90 mostra oggi più che mai tutte le sue contraddizioni e i suoi fallimenti. Da qui bisogna partire per la ricostruzione della politica e la rinascita del Paese.
La via d’uscita da questa impasse sta proprio nella ricostruzione della politica, attraverso il recupero di quella cultura che ha determinato la crescita del Paese dal dopoguerra sino agli anni ’90, ovvero il popolarismo e il cattolicesimo impegnato in politica.
E’ necessaria una rivincita del popolarismo che nella sua lunga storia aveva messo al centro della strategia politica la persona, non chiusa nella sua sfera individuale, ma come componente di una comunità civile per determinare il bene comune.
L’Associazione si propone di superare il personalismo esasperato che ha umiliato la politica e ha creato dissidi nella società. Approfondire i contenuti culturali e politici per poter determinare un nuovo modello ordinamentale che salvi la Repubblica e rafforzi le istituzioni.
Primo compito sarà quello di contribuire alla scelta del tipo di ordinamento che serve all’Italia, se parlamentare o presidenziale. E’ la decisione fondamentale per individuare le conseguenti riforme, costituzionali ed elettorali in primis, che servono per la ricostruzione della politica. Il dibattito di queste ore ci chiama a una serena riflessione per concorrere a definire una scelta coerente con la nostra tradizione e con le esigenze di una moderna democrazia europea.
Alcuni di noi, deputati europei, per tutte queste ragioni, abbiamo preso l’iniziativa di offrire un contenitore culturale e politico strettamente legato al PPE, per raccogliere adesioni, superando il riferimento ai partiti italiani così come appaiono dopo le elezioni politiche, per aggregare tutti i moderati che possono riconoscersi nel filone culturale italiano e europeo, cattolico e laico.
Le prospettive europee che sono così importanti per il destino del nostro Paese ci consigliano di rafforzare la nostra autonomia e la nostra identità per poter essere protagonisti nelle istituzioni europee. Queste debbono rafforzare ruolo e strategia politica, perché l’unità dei popoli deve essere politica: infatti la sola unità monetaria senza strategia politica porta a un crescente antieuropeismo.
A differenza che in Italia, dove è disperso in tanti rivoli, in Europa e nel suo Parlamento il popolarismo è forza politica protagonista e costituisce un riferimento essenziale. È tempo che anche in Italia la cultura del cattolicesimo liberale e democratico torni a organizzarsi perché possa spiegare i suoi effetti positivi.
Con questo obiettivo nasce, dunque, l’ASSOCIAZIONE POPOLARI ITALIANI PER L’EUROPA, che vuole contribuire alla definizione di un nuovo ruolo per partiti ancorati a una tradizione sempre viva ma da aggiornare a una società in continua trasformazione. Un progetto antico e moderno allo stesso tempo che ha come principale obiettivo la crescita di una classe dirigente giovane, competente e ancorata ad un’identità politica compiuta. Saranno loro a organizzare l’Associazione sul territorio e a costituire, se ve ne saranno le condizioni, l’ossatura di un partito politico diverso che dovrà nascere esercitando forza attrattiva dei moderati e riformisti di ispirazione cristiana ora tra movimenti e blocchi politici contrapposti.
Se sappiamo ricercare e interpretare nella società un sentimento, un impulso, un moto d’animo che pur esistono, saremo capaci di rivitalizzare un movimento culturale e politico indispensabile per conservare la democrazia e rispondere con la forza della nostra storia e con i programmi che il presente ci impone a questa drammatica fase della storia del paese.
* Eurodeputati PPE