Il fascismo oggi

Sono tra quelli, sempre meno purtroppo, che ricordano gli ultimi anni del Fascismo e gli anni della guerra. Poi, ho vissuto tutta la mia vita in democrazia e ho anche visto cadere il Muro di Berlino e dissolversi l’URSS. È una fortuna che non tutti comprendono e apprezzano.

Perciò, mi indignano gli attacchi squadristi agli studenti di Firenze. E avrebbe dovuto, non la Preside, ma il Governo, chiaramente condannarli e punirli. Il Ministro Valditara ha invece scelto la strada opposta e peggiore. Imparerà! Chiarito questo, mi indignano anche le reazioni scomposte degli anarchici e mi dà un profondo fastidio che i partiti di opposizione facciano della speculazione su un fatto serio, e contribuiscono ad alimentare un clima di violenza sociale che fa solo male al Paese. In democrazia, la dialettica tra governo e opposizione si fa in Parlamento, non nelle piazze, e fatti del tipo di quelli accaduti a Torino possono solo radicalizzare il conflitto e spingere parte della gente a schierarsi con il Governo e per l’ordine. Un ordine che, a lungo andare, potrebbe diventare repressivo; non dimentichiamo che così sono nati il Fascismo e la sua copia peggiorata, il Nazismo.

Esiste oggi in Italia un pericolo fascista? Per ora credo proprio di no. Che ci siano frange estremiste a destra (come a sinistra) è certo, ma le istituzioni democratiche sono solide, la società civile è cosciente e articolata. Il Fascismo può tornare solo come reazione a una situazione estrema. Sta quindi all’opposizione responsabile il compito di non provocarla. Elly Schlein, in un programma TV di domenica scorsa, se ne è mostrata consapevole.

Facciamoci però una domanda: cos’è il Fascismo? La risposta ce le dà la Storia: Fascismo è negazione della democrazia e del pluralismo politico, soppressione della libertà di pensiero e di espressione, persecuzione degli oppositori, intolleranza per chi la pensa diversamente, per lo più coniugata a un ipernazionalismo volgare e alla creazione più o meno artificiale di un nemico. Nel caso della degenerazione nazista, vuol dire aggressività verso i vicini camuffata dal dovere di proteggere i popoli dello stesso sangue.

Oggi, nel mondo, di piccoli fascisti ce ne sono abbastanza, dal Venezuela al Nicaragua e a Cuba, dalla Bielorussia alla Corea del Nord e non parliamo dei genocidi intolleranti di Teheran. Ma il modello del tutto realizzato, anche se Giuseppe Conte e Silvio Berlusconi non sembrano realizzarlo, è la Russia di Putin. In un anno dall’inizio del criminale attacco all’Ucraina, il Cremlino ha emanato o fatto approvare dal Parlamento più di 700 norme sempre più oppressive e liberticide. In Russia, oggi, chi osa criticare la guerra o il leader supremo, chi esprime un pensiero diverso, rischia fino a 15 anni di prigione e peggio.

Che i manifestanti di Firenze e di Torino aprano gli occhi: è a Mosca il Fascismo, non a Roma. È Putin il nuovo Hitler, non Giorgia Meloni.

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