Cambiamento culturale e sostenibilità
Il discorso sul cambiamento culturale nella prospettiva di genere (tema di cui già abbiamo scritto) è ampio e variegato. Esistono abitudini sociali discriminatorie, stereotipi di genere e pregiudizi inconsci da individuare e combattere. Ma non è affatto facile trovarli tutti. Molti sono camuffati nelle nuove tecnologie. Basti pensare all’Intelligenza artificiale, la differenza di genere non è molto considerata, i modelli sono maschili per la maggior parte.
A questo scopo è importante formulare piani nazionali per affrontare gli stereotipi di genere e sostenere le organizzazioni che affrontano questi problemi. Il Women 20 ha chiesto da sempre ai governi di sviluppare programmi e campagne di apprendimento permanente per affrontare gli stereotipi. È di qualche tempo fa un caso mi sembra alla Scala di Milano; è stato adottato il cosiddetto blind recruitment, una tecnica di selezione che elimina dal curriculum vitae dei candidati tutte le informazioni che rivelano la sua identità, ossia i dati personali come il nome, la data di nascita ecc. Un modo per non discriminare nessuno ma per scegliere i candidati solo in virtù del talento e delle competenze.
Un’altra richiesta è quella di provvedere periodicamente ad aggiornare i testi scolastici: sono poche le donne le cui azioni nel passato hanno fortemente migliorato la società, molte sono sconosciute e, fateci caso, cominciamo a conoscerle solo dopo che la tv se ne occupa producendo docufilm o fiction.
Per una società giusta, dove vengano rispettate le pari opportunità sono molte le azioni da fare: è importante combattere il sessismo fornendo misure sistematiche di sensibilizzazione, avere una lente di genere per stabilire quadri, linee guida e garantire la parità. Il cambiamento è già palpabile. Per fortuna le cose anche se lentamente cambiano e le battute becere sulle donne o sugli omosessuali sono sulla via dell’estinzione.
Durante l’inizio lavori del W20 indiano, qualche giorno fa, si sono palesate le linee guida della presidenza e si è evidenziata una grande attenzione verso le fasce più deboli.
Certo mi è sembrato un po’ strano discutere di cambiamento culturale e sostenibilità in un contesto dove anche la Russia ha le sue delegate. Sicuramente brave e competenti ma certo in questo momento avrebbero fatto meglio a non intervenire.
Di che sostenibilità vuoi parlare quando il tuo governo bombarda e uccide? Qualche giorno prima durante la ministeriale dei Ministri delle Finanze del G20 non si è prodotto un documento all’unanimità poiché alcuni Paesi non hanno accettato che si scrivesse una condanna alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Quindi punto e capo. Vedremo ora cosa succederà. Credo proprio nulla, dopo un anno di guerra non si è ancora trovata la via della pace. Poveri noi.
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