Ad un anno da Bucha

Un anno fa, dopo la liberazione di Bucha da parte delle forze ucraine, si scoprirono le fosse comuni e altre prove delle atrocità commesse dai russi contro civili innocenti. Il mondo civile lo ricorda con orrore e condanna, e la Presidente della Commissione UE, Ursula van der Leyen, lo ha fatto con un messaggio particolarmente duro ed eloquente.

Purtroppo, Bucha non è il solo esempio dei crimini russi in Ucraina, ma è rimasto emblematico perché è stato il primo scoperto e documentato. E intanto, i delinquenti e bugiardi del Cremlino continuano a inventare una Russia attaccata dall’Occidente, che vorrebbe cancellarla dalla terra. E ci sono complici che li sostengono anche in Europa e nel Vaticano.

Ogni giorno, civili innocenti, compresi bambini, muoiono sotto le bombe e i missili russi. Ogni giorno, si scoprono storie di bambini ucraini deportati e russificati con la forza. E mai dal Vaticano viene una parola di compianto, di pietà per le vittime. Mai viene una chiara denuncia dei colpevoli, mai viene da un forte invito a smetterla. Francesco piange sull’incendio in Messico ma sui massacri di Bucha, sulle distruzioni quotidiane, sui crimini perpetrati dai russi nulla: come se stessero accadendo su un altro pianeta.

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