Il caso SVB potrebbe ripetersi?

Bisogna evidenziare che facendo tesoro della lezione della Lehman Brothers del 2008, quando si decise di lasciar fallire la banca americana in nome di una teoria liberista, le autorità americane hanno lasciato ben pochi spazi alla capacità dei mercati di autoregolarsi e sono intervenute presto e massicciamente.

La Fed e le altre agenzie governative interessate sono intervenute secondo questo schema: innanzitutto, blocco immediato delle attività della Silicon Valley Bank ed affidamento della banca alla Federal Deposit Insurance Corporation per la gestione della crisi; immediata dichiarazione che tutti i depositi della banca, anche quelli superiori ai 250 mila euro, sarebbero stati tutelati. In questo modo si è evitato che la corsa al ritiro dei depositi si propagasse anche alle altre banche di medie dimensioni, anche solide; immediata apertura di specifiche linee di credito per 600 miliardi di dollari in maniera che le banche americane in difficoltà in crisi di liquidità potessero attingere a questa a questa fonte a fronte della cessione di titoli governativi a valore nominale; cessione della SVB, in particolare la First Citizen Bank ha, dietro una garanzia governativa su 50% delle potenziali perdite, acquisito 17 filiali della Banca e 72 miliardi di prestito con uno sconto del 23%.

Un intervento governativo massiccio volto anche a stoppare sul nascere una crisi di sfiducia anche tra le banche. Nel 2023 le banche americane si scambiavano mediamente ogni giorno circa 100 miliardi di dollari. Ebbene il 13 marzo, seguito degli accadimenti di SVB, le banche americane si sono scambiate solamente 40 miliardi di dollari, segno evidente che le banche hanno iniziato a non fidarsi più le une delle altre.

Per evitare che la sindrome della Silicon Valley Bank possa ripresentarsi, le autorità americane hanno reso più stringenti le regole di vigilanza. Posto che la crisi è derivata anche dal fatto che l’amministrazione Trump dietro la pressione delle lobby nel 2018 ha reso decisamente più soft per le banche minori le normative di vigilanza, l’amministrazione Biden ha deciso di fare una rapida marcia indietro, prevedendo requisiti di patrimonio e di liquidità più severi ed estesi anche alle banche di minori dimensioni come SVB e rigorosi controlli sul rispetto di questi requisiti, oltre a stress test annuali volti proprio a misurare la resilienza delle banche a fronte di shock improvvisi dei mercati come appunto un improvviso ritiro dei depositi.

Misure decisamente necessarie visto che si stima che il default delle banche californiane costeranno ai contribuenti americani circa 23 miliardi di dollari, mentre la speculazione ne ha guadagnati circa 14.

[NdR – Fonte Teleborsa.it che si ringrazia per la collaborazione – Andrea Ferretti è docente al Master in Scienze economiche e bancarie europee LUISS Guido Carli]

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