Italia delle Regioni
La Conferenza delle Regioni italiane ha valutato positivamente gli atti di programmazione del Fondo Unico Nazionale del Turismo e del conseguente riparto tra le Regioni delle risorse stanziate”, dichiara l’assessore della regione Abruzzo, Daniele D’Amario, coordinatore della commissione turismo per la Conferenza delle Regioni.
“Si tratta – spiega D’Amario – di atti che, grazie al ministro Santanchè, trovano finalmente i tempi per attivare e collegarsi anche alle programmazioni regionali sul turismo. Ciò favorisce quindi l’integrazione degli interventi e la crescita socioeconomica sul territorio. Il Ministero ha condiviso questi atti con la Conferenza delle Regioni in pieno spirito di leale collaborazione istituzionale, permettendo così una concreta interlocuzione tecnica e politica. Le risorse messe a disposizione per la programmazione turistica sono di 50 milioni, sia per la parte corrente che in conto capitale. Si riconosce in particolare il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico sostenibile e tra gli indirizzi da portare avanti c’è anche la promozione e la valorizzazione dell’Italia e del marchio Italia nel mondo. Inoltre, si intende migliorare e ampliare l’offerta turistico, anche attraverso il sostegno all’innovazione tecnologica e organizzativa, qualificando professionalmente gli operatori del settore”.
“La Conferenza delle Regioni si è dichiarata contraria all’introduzione nel nostro mercato – eccellenza agroalimentare mondiale – di cibi sintetici”, ha dichiarato il coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Federico Caner. “Pertanto abbiamo espresso un Parere positivo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, al decreto che dispone il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Crediamo che sia opportuno fermare i cibi sintetici per non impoverire la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo quindi le stesse perplessità già espresse verso le farine di insetti. Per non parlare dei poco conosciuti rischi per la salute e della mancanza adeguata di informazioni a riguardo. Tutti gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo devono essere in primo piano, dai rischi per allergie e tumori, ma anche quelli relativi all’etica e alla cultura del cibo e degli alimenti, che si collegano alla qualità agricola e industriale, alla difesa dell’ambiente e a proteggere e salvaguardare le biodiversità, e cioè i nostri prodotti e la ricchezza della nostra alimentazione”.
In ambito Associazione dei Comuni Anci il presidente Antonio Decaro dichiara: “Il Pnrr dei Comuni funziona, già bandite gare per quasi 18 miliardi. I dati ufficiali aggiornati sull’andamento delle gare per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza confermano quanto abbiamo sempre detto: i Comuni sanno spendere e lo fanno bene. Di fronte ai numeri spero si esaurisca finalmente il dibattito sui Comuni che potrebbero causare ritardi nell’attuazione del Piano di investimenti”. Di questo e di tutti gli altri aspetti legati al Pnrr si discuterà nel corso dell’evento “Missione Italia” in programma al Centro Congressi “La Nuvola” il 5 e 6 luglio prossimi. Lo afferma il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, citando la raccolta dei decreti e delle graduatorie PNRR pubblicate dalle amministrazioni titolari e i più recenti dati dell’ANAC.
“Dei 40 miliardi che il PNRR affida ai Comuni, e che rappresentano comunque solo il 19% delle risorse totali assegnate al nostro Paese, alla data del 7 marzo di quest’anno ne sono stati effettivamente assegnati 31 miliardi e 700 milioni. Sulla base di questi fondi, stando ai dati pubblicati da ANAC – dice Decaro – i Comuni hanno già bandito, per la realizzazione dei propri progetti, 35mila gare, impegnando 17 miliardi e 700 milioni. Questo vuol dire che siamo a oltre il 56 per cento delle risorse disponibili già messe a gara, da parte di amministrazioni comunali che, come sappiamo tutti, soffrono di mancanza di personale e hanno dovuto superare in questi ultimi due anni ostacoli burocratici d’ogni tipo. Un ulteriore dettaglio, che è giusto sottolineare, riguarda il dato sui fondi destinati al Sud, il 44,6 %, a prova del fatto che la riserva stabilita dall’Europa per il Mezzogiorno del 40% è stata addirittura superata”.
“Questa – conclude il presidente dell’ANCI – è la verità sulla capacità di progettare e di spendere dei Comuni italiani. Potrà sorprendere chi cercava dalle nostre parti i responsabili dei ritardi del PNRR, ma invece non sorprende noi, perché sappiamo da sempre che i Comuni sono i maggiori investitori in opere pubbliche in Italia”.
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