Giovanni Jannuzzi
I lettori più assidui di Futuro Europa avranno notato, negli ultimi giorni, l’assenza degli editoriali dell’Ambasciatore Giovanni Jannuzzi che, dalla fondazione del nostro giornale nel 2013, ha contribuito quasi quotidianamente ad arricchire di contenuti le colonne del nostro giornale.
Purtroppo, la scorsa settimana, colui che potremmo annoverare tra i fondatori della nostra testata ed assiduo collaboratore in questi dieci anni di attività è venuto a mancare nella sua residenza in Argentina, nella quale aveva deciso di rimanere a vivere in Patagonia dopo l’ultimo incarico come Ambasciatore d’Italia a Buenos Aires.
Gli editoriali di Jannuzzi sono stati principalmente dedicati alla politica estera, con frequenti incursioni nella politica italiana, senza tralasciare la situazione determinatasi in Ucraina (e le sue ripercussioni in ambito europeo e Atlantico) stigmatizzando l’aggressione ad uno Stato sovrano da parte della Russia.
Ci pare doveroso riportare una sua sintetica biografia. Nato a Roma nel 1935 da una famiglia pugliese di Andria, il padre Onofrio avvocato penalista è stato Senatore della Repubblica con numerosi incarichi istituzionali. In Carriera Diplomatica dal 1958 per Concorso dopo una Laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti. In servizio al Ministero degli Affari Esteri (Segreteria Generale), a Rio de Janeiro, ad Atene, a Zurigo. Console a Berna dal 1967 al 1968. Consigliere dell’Ambasciata a Beirut dal 1969 al 1972. Capo dell’Ufficio 1° e dell’Ufficio 2° alla Direzione del Personale del Ministero dal 1972 al 1976. Primo Consigliere alla NATO dal 1976 al 1980. Promosso Ministro Plenipotenziario nel 1979. Ambasciatore a Lagos (Nigeria) dal 1980 al 1982. Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 1982 al 1985. Vicepresidente della Commissione Politica Speciale e Presidente del gruppo sulle Informazioni, Comunicazioni e Cultura dell’Assemblea Generale dell’ONU nel 1984. Vicedirettore Generale degli Affari politici al Ministero degli Esteri dal 1985 al 1986. Segretario Generale della Cooperazione Politica Europea presso il Consiglio della CEE a Bruxelles dal 1987 al 1991. Promosso al grado di Ambasciatore nel 1989. Direttore Generale degli Affari Economici al Ministero degli Esteri dal luglio 1991 al luglio 1993. Capo di Gabinetto del Ministro degli Esteri nel 1992. Nominato dal Governo italiano, Rappresentante Permanente d’Italia presso la NATO a Bruxelles nel 1993. Nel 1998 viene nominato dal Consiglio dei Ministri Ambasciatore d’Italia in Argentina fino al 4 novembre 2001. Nel 2002 è stato Consigliere del Presidente della Regione Puglia per gli Affari Internazionali.
Oltre alla sua lunga attività in diplomazia, non si è privato di essere un prolifico scrittore, poeta e saggista. Citiamo solo Servizio di Stato (Rubettino Ed.), con i retroscena inediti che lo hanno visto in prima persona partecipe dei principali avvenimenti di politica estera nella seconda metà del Novecento: dalla Guerra Fredda al Libano, dalla caduta del Muro di Berlino alla crisi irachena, da Maastricht alle crisi jugoslave e balcaniche.
Perdiamo un importante collaboratore e, sul piano personale, un fedele amico dispensatore di consigli e buonsenso oltre ad essere il mio premuroso suocero.
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