Fugaci notizie

Bei tempi quelli in cui la sera si aspettava il telegiornale per avere le notizie del giorno. Adesso tutto subito e tutto commentato. Anche da persone magari appena passate da lì che della notizia hanno letto solo il titolo. Non si riesce più a indignarsi perbene per almeno dieci minuti che già c’è altro che stimola i nostri sentimenti.

Vasco commenta in modo vascorale la foto di una ragazza in costume. Oltre ai grandissimi stixx c’è l’indignazione. E la domanda di seguito: a che età si deve smettere di essere maiali? A 70 anni è troppo tardi? Forse. Ma allora non è che niente niente si discrimina l’anziano voglioso? Può darsi. Sono tutte considerazioni di cui non m’importa niente.

E la storia della povera bambina scomparsa a Firenze? Firenze che non provincia di favela di Rio. Gli intervistati sono al limite dell’analfabetismo; oppure, per essere molto positivi, ingegneri aerospaziali che non parlano bene la lingua. Donne di età varia che parlano con il cronista assetato di storie morbose come fossero l’oracolo di Delo. Ho visto cose che voi umani… ah no quello era un altro film. E i ridenti luoghi dove la giovinetta è cresciuta trapassati dai Raggi X. E la melma che esce si vede tutta e tutti a chiedersi ma come mai, ma chi sarà stato, ma proprio a Firenze. E i vicini boh.

Meglio di qualsiasi film d’azione appassiona la storia del piccolo sommergibile. Personalmente, fa orrore pensare a quei poveracci come topi in una supposta di latta. Ho pena per loro ma non posso non pensare cosa cavolo gli è venuto in mente. Per andare nel blu più dipinto di blu a vedere rottami incrostati di conchiglie. Magari incontrare qualche pesce. Ma quelle madri, mogli, sorelle o fratelli che angoscia staranno provando? Non riesco a immaginarlo, non riesco a immaginare come staranno i protagonisti.

Ma non faccio in tempo a capire cosa provo che viene riportata a galla la storia della donna uccisa, del marito e dell’amico speciale. E proprio quella definizione, speciale, che apre all’immaginazione. Che vuol dire? Lo fanno per la privacy? Intanto stuoli di reporter a caccia di notizie da buco della serratura vagano qua e là. E raccolgono testimonianze e provano a trovare una soluzione mentre A voi studio elabora le informazioni con il piglio di un serial killer professionista.

Ma anche basta! A questo punto rivoglio i reportage sulla guerra in Ucraina appena iniziata, le interviste da lacrime e le panoramiche sulle stesse case distrutte. Come fossero solo quelle importanti.

Una perenne tv del dolore. Per fortuna basta un click e tutto svanisce. Dissolvenza.

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