Piedone d’Egitto (Film, 1980)

Piedone d’Egitto di Steno è l’ultimo capitolo della quadrilogia dedicata al popolare poliziotto napoletano dal pestotto facile e dal pugno proibito. Come tutte le cose che si dilungano nel tempo, causa successo, il segmento finale mostra un po’ la corda e dice cose già dette, usando quella comicità più fisica che verbale che caratterizza la cifra attoriale di Bud Spencer.

In questo episodio il commissario Rizzo si reca in Egitto, seguito dal fido maresciallo Caputo (Cannavale) e dal piccolo Bodo (di soppiatto) ormai in adozione, per scoprire i sotterfugi legati a un traffico di droga e al rapimento di uno scienziato, organizzato da un capo tribù con la collaborazione di un killer denominato Lo Svedese. La trama è come sempre un pretesto, una sorta di canovaccio, per mostrare scazzottate a base di esperti cascatori, per l’occasione vestiti in abiti da beduini del deserto. Il film è più una farsa poliziesca che una commedia, molte sequenze sembrano cartoni animati interpretati da attori in carne e ossa, anche se non manca un ottimo apparato da mondo movie per mostrare le attrazioni turistiche del Cairo, meta ancora non alla portata del grande pubblico. Notiamo un inserto tratto da un vecchio mondo, con un coccodrillo che insegue il commissario, poi sostituito da un trucco meccanico abbastanza posticcio perché il modo di nuotare del rettile non è molto ben imitato.

Per l’occasione nel cast apprezziamo la bella Cinzia Monreale – presenza dell’horror italiano, reduce da Buio Omega di Joe D’Amato – che interpreta una ricca ereditiera diciottenne anche se ha 23 anni. Non solo, c’è pure il grande Leopoldo Trieste nei panni di uno scienziato geniale un po’ bislacco, che in un finale surreale trova il petrolio a Napoli, con l’aiuto del piccolo Bodo. Citiamo anche Angelo Infanti come credibile arabo in cerca di vendetta che finisce per aiutare Piedone contro i rapitori che avrebbero come obiettivo principale sfruttare le idee dello scienziato per arricchirsi con il petrolio.

Persino l’ultimo capitolo di Piedone risulta tra i maggiori incassi della stagione 79-80 (trentaquattresimo posto), nonostante soggetto (Bolzoni) e sceneggiatura sappiano di già visto, la confezione è di lusso, con la magica fotografia di Kuveiller e il montaggio di Morra, oltre alla regia di Steno che per l’occasione taglia ogni inseguimento. Musiche allegre e ritmate di Guido e Maurizio De Angelis, che caratterizzano l’intera serie. Produzione ricca, con escursioni che vanno da Napoli al Cairo, passando per il deserto, le piramidi, la Sfinge e i grandi alberghi tra Nilo e siti archeologici.

Divertimento assicurato, pur con i difetti citati, il ciclo interpretato da Bud Spencer resta nella storia del cinema popolare e non perde di freschezza neppure dopo oltre quarant’anni dalla prima visione cinematografica. Rivisto su Rai Movie.

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Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 1980. Durata: 103’. Genere: Farsa poliziesca. Regia: Steno. Fotografia: Luigi Kuveiller. Montaggio: Mario Morra. Soggetto: Adriano Bolzoni. Sceneggiatura. Massimo Franciosa, Steno, Adriano Bolzoni. Scenografie: Enzo Bulgarelli. Costumi: Luciano Sagoni. Trucco: Luciano Giustini. Effetti Speciali: Enrico Pinto. Musiche: Guido e Maurizio De Angelis. Casa di Produzione: Merope Film. Distribuzione (Italia): Titanus. Interpreti: Bud Spender (Commissario Rizzo), Enzo Cannavale (Brigadiere Caputo), Baldwin Dakile (Bodo), Angelo Infanti (Hassan), Cinzia Monreale (Connie Burns), Leopoldo Trieste (professor Coriolano Cerullo), Karl-Otto Alberty (Jack Connors), Adel Adham (Elver Zakar), Mahmoud Kabil (tenente Kebir), Robert Loggia (Edward Burns), Ester Carloni (venditrice di sigarette), Paolo Figlia (don Carmine), Riccardo Pizzuti (Salvatore Coppola/uomo di Hassan), Giancarlo Bastianoni (complice di Coppola/uomo di Hassan), Giovanni Cianfriglia (scagnozzo di don Carmine), Osiride Pevarello (guardia del tempio), Gigi Bonos (guardia del tempio), VEnantino VEnantini (artificiere Ruotolo), Arnaldo Fabrizio (piccolo Magere).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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