Non ci sono più le estati di una volta

Questa estate si presenta noiosa. Non ci sono grossi scandali o tradimenti di rilievo. Nessuno scappa con nessuno. I poveri giornali scandalistici raschiano il fondo con gentarella appena appena nota che sbaciucchia uno al ristorante oppure con pancini o pancioni più o meno vistosi. Coloro che influenzano veleggiano verso spiagge meravigliose e vengono puniti per la loro gioia (Tu stai felice a prendere il sole mentre l’isola brucia). Come fosse colpa loro. Cosa potrebbe fare, forse arruolarsi con i pompieri?

Il peggio avanza con piccoli sprazzi di snobismo provenienti da gente con il vestito di lino che commenta viaggi al sud con il piglio di grandi viaggiatori tra un sospiro per il temps perdu e questa barbara prassi di fare offerte per viaggiare in prima classe. Tutte note a margine di un romanzetto che non leggerà nessuno.

Ci lamentiamo per il grande caldo e mentre leggiamo svogliati pagine inutili su argomenti inutili ci indigniamo appena appena per un salvataggio di squadra di un ministro chiacchierato e ascoltiamo i soliti noti dire cose note che però non hanno impatti.

Un’estate moscia che ci abbronza ma ci annoia. Nessuno più si ama in clandestinità, perché farlo? Ormai tutto è sdoganato; ci si prende, ci si lascia come in un autogrill in modo veloce e senza storia.

Un’estate di sentenze che scagionano attori famosi messi al rogo dall’inquisizione per presunti comportamenti sessuali criminali. E poi assolti dopo anni di gogna, film mancati, incassi mancati e anni buttati inseguendo la verità.

Poi una nota gioiosa: le ragazze del fioretto femminile vincono nell’indifferenza e anche i nuotatori vincono; ma non ci sono star da seguire, è tutto calmo e noioso. Perché non è interesse per lo sport che scatena i giornali, è interesse per il personaggio.

E quindi, riprendiamo a leggere sotto l’ombrellone notizie banali e storie di guerra senza fine che ormai non aprono più nemmeno i Tg. Aspettiamo l’autunno sfiduciati e rileggiamo vecchi classici che fanno tanto chic.

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