Un campione d’incoerenza
L’ultima scontata piroetta di Pier Ferdinando Casini, che io considero il Nureyev del Parlamento italiano, dimostra come ormai la politica, quella vera, non sia più una prerogativa di gran parte dei suoi protagonisti. Di qui si comprende la disaffezione dei cittadini verso coloro che quotidianamente danno dimostrazione di essere del tutto inaffidabili.
Come si può immaginare infatti che l’Udc possa convivere in un’alleanza con la Forza Italia di Berlusconi, la Lega di Salvini e i Fratelli d’Italia di Meloni-Alemanno, oggi all’opposizione del Governo Letta e sempre più collocati sulla destra dello schieramento italiano anti-europeista e in qualche modo xenofobo? Qual è il grado di omogeneità politica che contraddistingue questa “arca di Noè” costruita solo per vincere, forse, e sicuramente per non governare? Tutto ciò è stato fatto per assicurarsi un posto nel prossimo Parlamento, così come ieri avveniva con l’alleanza al Senato con Scelta Civica di Mario Monti? Dov’è finito il desiderio di popolarismo italiano in antitesi con il populismo berlusconiano sempre denunciato dall’Udc e dal suo presidente? Dopo nove legislature da parlamentare, di cui una da presidente della Camera, come può non avere Casini la dignità di rimanere fermo sulle proprie posizioni politiche, costi quel che costi?
Gianfranco Fini, sotto questo profilo, sventurato compagno di viaggio di Pierfurby, in confronto è stato un gigante di coerenza e di stile. Così come Mario Mauro è un capitano coraggioso che ha varato la sua nave senza calcoli personali, pronto con tutti noi a dar vita a un partito, Popolari per l’Italia, inserito nel filone culturale e storico del popolarismo europeo, quale unica vera alternativa al trasformismo berlusconiano e dei suoi servili alleati.
Avanti tutta dunque, senza timori. “La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria”. Lo diceva Don Carlo Gnocchi.
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[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo]