La missione di Giorgia Meloni a Washington
Il profilo internazionale della Presidente del Consiglio italiano è sicuramente emerso a pieno con la sua visita a Washington dove poco (e forse approssimativamente) sapevano di lei al suo ingresso a Palazzo Chigi. Poi ha attirato l’attenzione il suo forte impegno a favore dell’Ucraina e il valore attribuito al multilateralismo, soprattutto nel consesso atlantico. Non a caso al vertice NATO di Vilnius è sorto l’invito alla Casa Bianca.
Il colloquio nello studio ovale, i contatti stabiliti al Congresso, gli incontri con la società washingtoniana sono state occasioni non solo per farsi conoscere ma per aumentare il capitale di credibilità e di affidabilità italiano. Ne è prova l’insieme dei temi trattati: l’importanza del rapporto transatlantico, la difesa delle democrazie e delle libertà, la prossima presidenza italiana del G7, le sfide che provengono dalla Cina.
Non per ultima, l’attenzione che si chiede alla NATO anche al fianco sud a cui giustamente questo governo attribuisce particolare importanza. Ed è proprio il colpo di stato in Niger che può aver destato negli Americani un’inquietudine per una regione che non va assolutamente trascurata a tutto vantaggio di Cina e Russia.
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