Italia delle Regioni
Per gli alunni italiani le campanelle degli istituti scolastici riprendono a suonare in questi giorni. I primi a rientrare in classe il 5 settembre sono stati gli studenti della Provincia autonoma di Bolzano, come indicato nel calendario scolastico pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Gli ultimi a iniziare questo anno scolastico saranno invece gli alunni di Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Per loro la scuola inizierà venerdì 15 settembre.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha rivolto sui social il messaggio agli alunni e ai lavoratori del settore: “Sarà un anno di importanti novità. Il mio augurio e un forte ringraziamento vanno innanzitutto al personale della scuola il cui ruolo è fondamentale per il futuro dei nostri giovani. Un pensiero particolare per gli studenti che nella scuola costruiscono le basi della loro vita. E infine l’auspicio che nelle aule si affermi la cultura del rispetto, dell’impegno e della solidarietà, per una scuola faro e motore dello sviluppo della società”.
Per la segretaria Cisl Ivana Barbacci, “la scuola italiana saprà anche quest’anno svolgere bene e fino in fondo il proprio compito, nonostante mille difficoltà”, si legge nella nota scritta per l’inizio dell’anno scolastico. Questo grazie alle “centinaia di migliaia di persone che amano il proprio lavoro, lo fanno ogni giorno con dedizione, competenza e passione”.
Il riferimento va al personale che descrive come “una risorsa preziosa per la collettività”, dagli insegnanti ai collaboratori. Oltre alle novità annunciate in questi mesi dal governo e alle speranze dei giovani, per i sindacati il nuovo anno porterà anche delle criticità. Problemi che, secondo le organizzazioni, si ripresentano ogni volta, puntualmente. Tra le difficoltà citate da Barbacci c’è anche il tema dei precari. Una situazione che il segretario generale Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, definisce “critica”.
Quest’anno una cattedra su due rimarrà scoperta e oltre 200mila supplenti sono pronti a riempire i vuoti. Un danno che, secondo i sindacalisti, si ripercuote soprattutto sugli alunni perché “non viene garantita continuità didattica”, sostiene D’Aprile che parla del consueto “balletto del personale”. Ai precari, la segretaria di Cisl Scuola assicura che “non verrà mai meno” l’impegno del sindacato. Perché “il valore dell’esperienza che maturano sul campo, grazie alla quale – non lo dimentichi nessuno! – le nostre scuole saranno messe ancora una volta in condizione di funzionare regolarmente, trovi il giusto riconoscimento anche attraverso opportunità di stabilizzazione”.
In ambito delle Regioni, a Torino dal 30 settembre al 3 ottobre si svolgerà la II edizione L’Italia delle Regioni del Festival delle Regioni e delle Province autonome: ponte per il futuro infrastrutturale del Paese.
Dopo il successo dello scorso anno a Milano, quest’anno la manifestazione si dipanerà da Piazza Castello, che nel fine settimana si trasformerà in un “Villaggio delle Regioni”, all’insegna delle eccellenze territoriali, ai luoghi simboli della Storia d’Italia. Dal sontuoso Palazzo Reale al Teatro Carignano, che ospiteranno, lunedì e martedì, due giornate di incontri istituzionali di grande caratura passando per l’Archivio di Stato dove si terranno i tavoli tematici con Presidenti e assessori regionali e stakeholder. Tema centrale della kermesse sarà quello delle infrastrutture, materiali e immateriali, e le proposte delle regioni per l’ammodernamento del Paese. Protagonisti saranno i giovani con le loro proposte sui temi chiave del Festival che vanno dalle grandi opere infrastrutturali agli interventi di valorizzazione e sviluppo del territorio. Una vetrina speciale sarà dedicata al metaverso per offrire ai visitatori uno sguardo interattivo e inclusivo sulle specificità territoriali. L’edizione 2023, nella giornata conclusiva, celebrerà con orgoglio i 40 anni della Conferenza Stato-Regioni con una seduta storica all’interno del Parlamentino Subalpino, che riapre le porte dopo oltre un secolo.
“Sarà un Festival delle Regioni ad ampio respiro, innovato e aperto – dichiara Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni – che analizzerà e lavorerà sulle prospettive del nostro Paese. Intendiamo fornire delle proposte concrete nel segno riformatore del documento finale della prima edizione di Milano. Puntiamo la bussola su infrastrutture e grandi eventi, che portino sviluppo e difendano il territorio. Accettiamo quindi la sfida del Pnrr, dall’assistenza territoriale all’attrazione di talenti e investimenti. Anche sull’internazionalizzazione dobbiamo mettere in gioco la nostra capacità di fare sistema Paese, di essere al centro di vetrine mondiali, di studiare e applicare strategie istituzionali comuni su eventi e manifestazioni di interesse internazionale. Dobbiamo sfruttare insieme tutte le possibili opportunità di crescita e sviluppo, dando risposte ai problemi dei cittadini, ascoltando esperti e i suggerimenti delle imprese. Le Regioni vogliono essere dei motori del cambiamento, che favoriscano la realizzazione di progetti, programmi e grandi eventi nel nostro Paese”.
“Per la prima volta nella storia del Piemonte tutti i presidenti di Regione saranno a Torino e questo è un risultato importante nel rispetto della storia di una terra in cui è nata l’Italia e del lavoro che come governo regionale stiamo facendo perché il Piemonte continui ad essere centrale nelle dinamiche politiche nazionali” ha sottolineato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
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