UE, Riforma del mercato energetico
La crisi energetica del 2022 a seguito del conflitto su larga scala tra Russia e Ucraina ha determinato una profonda crisi energetica, spingendo i prezzi a nuovi record e ha portato nuove sfide per il mercato elettrico dell’UE. Le preoccupazioni per i prezzi molto elevati (causati in parte dal loro accoppiamento con i prezzi del gas), la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e la necessità di aumentare la decarbonizzazione hanno acceso il dibattito sulla necessità di ridisegnare il mercato elettrico dell’UE.
L’UE ha già adottato una serie di misure a breve termine per contenere la crisi energetica e contrastare il continuo aumento dei costi, assicurando nel contempo la sicurezza nell’approvvigionamento. Questo ha sottolineato l’urgenza di intensificare la decarbonizzazione, spingendo la Commissione Europea a proporre una riforma del mercato dell’energia elettrica dell’UE il 14 marzo 2023; nel settembre 2023, il Parlamento europeo ha dato il suo via libera all’avvio dei negoziati con il Consiglio sulla riforma. Alcuni dettagli di una possibile riforma erano stati delineati in una comunicazione della Commissione del maggio 2022 sugli “Interventi a breve termine sul mercato energetico e miglioramenti a lungo termine nell’assetto del mercato dell’energia elettrica“, il documento informale sulle “Opzioni politiche per mitigare l’impatto dei prezzi del gas naturale e sulle bollette elettriche” inviato al Consiglio Energia del 25 ottobre 2022, e un altro documento informale sull'”assetto del mercato elettrico” del dicembre 2022 destinato a fungere da base per uno scambio di opinioni.
In termini di sorveglianza e trasparenza del mercato, la comunicazione menziona la possibilità di rivedere il regolamento (UE) n. 1227/2011 sull’integrità e la trasparenza del mercato all’ingrosso (REMIT), per migliorare la trasparenza del mercato e l’applicazione a livello dell’UE e migliorare la qualità e la raccolta dei dati di mercato.
Per l’elettricità, l’European Power Benchmark si è attestato in media a 339 €/MWh nel terzo trimestre del 2022, ovvero in aumento del 222% su base annua. Gli alti prezzi del gas hanno avuto un effetto contagioso sui prezzi dell’elettricità a causa del sistema del merit order system (prezzo marginale), che fissa il prezzo dell’elettricità sulla base dell’ultimo combustibile a completare il mix energetico. Questa è la fonte di carburante più costosa, che nel 2022 era solitamente il gas ma talvolta il carbone. L’elettricità può essere prodotta da diverse fonti energetiche, come i combustibili fossili, il nucleare o le fonti rinnovabili. Nel 2021, la quota di energie rinnovabili nel consumo lordo di elettricità era pari al 37,5% (principalmente trainata da energia eolica, solare e idroelettrica). Il piano REPowerEU del maggio 2022 è stato introdotto per eliminare gradualmente le importazioni russe di combustibili fossili, diversificare le forniture, aumentare il risparmio energetico e accelerare la transizione verso l’energia pulita. Altre misure, incentrate più specificatamente sull’elettricità, includono un regolamento del Consiglio dell’ottobre 2022 su un intervento di emergenza per affrontare i prezzi elevati dell’energia, che ha introdotto obiettivi di riduzione della domanda di elettricità e fissato un tetto massimo di entrate per i produttori di elettricità inframarginali, vale a dire quelli che producono elettricità al di sotto del costo della fonte di carburante “marginale” più costosa.
Una riforma strutturale più a lungo termine del mercato elettrico mira a rendere il mercato più resiliente, contenere l’eccessiva volatilità dei prezzi e garantire approvvigionamenti energetici sicuri, soprattutto da fonti pulite. Si prevede che la riforma si concentrerà sui seguenti ambiti: rendere le bollette elettriche meno dipendenti dai prezzi a breve termine dei combustibili fossili, riducendo il ruolo del gas nei mercati a breve termine; fissare i prezzi sulla base dei loro reali costi di produzione; potenziare il ruolo delle energie rinnovabili; proteggere meglio i consumatori dalla volatilità dei prezzi e dare loro la possibilità di produrre e condividere l’elettricità; e migliorare la trasparenza, la sorveglianza e l’integrità del mercato. È in corso anche una discussione sull’opportunità di riformare l’attuale sistema di ordine di merito basato sulla tariffazione marginale, effettivamente responsabile dell’accoppiamento dei prezzi dell’elettricità con i prezzi del gas.
ENTSO-E (Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica), nel suo documento programmatico del 2022 sui “mercati a termine dell’energia elettrica dell’UE”, discute due opzioni politiche alternative: 1) TSO come fornitori di opportunità di copertura (emettendo LTTR – a lungo termine diritti di trasmissione); e 2) mercati a termine puramente finanziari. Nel suo documento sulla visione per il 2022 su “Un sistema energetico per un’Europa a zero emissioni di carbonio”, sottolinea la necessità di decarbonizzazione, flessibilità del sistema e una rete elettrica interconnessa e prevede che l’elettricità diventerà il vettore energetico dominante in un’economia completamente a zero emissioni di carbonio. Nella sua dichiarazione del 2023, SolarPower Europe sostiene che cambiare le basi dei mercati elettrici (ad esempio i prezzi marginali) può creare instabilità normativa e fermare gli investimenti nelle energie rinnovabili. Si chiede di facilitare l’accesso agli accordi di acquisto di energia rinnovabile per consumatori e imprese per trarre benefici dall’elettricità rinnovabile a basso costo e di accelerare l’accesso flessibile e pulito (ad esempio stoccaggio) al mercato all’ingrosso e di bilanciamento per aumentare l’affidabilità del sistema elettrico. Si afferma inoltre che un mercato elettrico che punta al 100% di fonti rinnovabili deve basarsi su una rete elettrica resiliente e affidabile, che richiede incentivi agli investimenti per gli operatori di rete e procedure di autorizzazione accelerate.
Secondo l’On. Nicolás González Casares (S&D, Spain), l’eurodeputato incaricato di guidare la riforma dell’assetto del mercato elettrico per conto del Parlamento: “Con questo accordo, il Parlamento mette i cittadini al centro della riforma del mercato elettrico, impedendo alle aziende di mettere a rischio i diritti dei consumatori vulnerabili e di quelli a rischio promuovendo il diritto alla condivisione dell’energia, riducendo i picchi dei prezzi e promuovendo prezzi accessibili per cittadini e imprese”.
La relatrice On. Maria da Graça Carvalho (EPP, Portugal) ha sottolineato: “La nostra azione è stata ispirata da tre principi fondamentali: coerenza normativa e trasparenza, un’ottica europea consolidata e un mercato rafforzato”.
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