L’iniziazione (Film, 1986)
Gianfranco Mingozzi (Molinella, 1932 – Roma, 2009) è un regista di cui mi sono occupato poco e che invece presenta una sua dignità nel panorama del cinema erotico italiano, sia come regista che come sceneggiatore, oltre a essere un valente autore di documentari.
Bolognese di provincia, laureato in legge a Bologna e al Centro Sperimentale, si forma come assistente alla scuola di Fellini (La dolce vita) e di René Clement, autore di documentari premiati nei festival (Festa a Pamplona, La taranta, Arriva Frank Capra, Michelangelo Antonioni, Sicilia, Noi che abbiamo fatto la dolce vita) e di cortometraggi, si ricorda per un pugno di pellicole. Tra i suoi lavori più noti: Trio (1967) – indagine sociologica sui giovani, di scarso successo commerciale ma interessante – Sequestro di persona (1968) – spettacolare e scabroso, affronta il tema del banditismo sardo con occhio al botteghino – Flavia, la monaca musulmana (1974) – il primo lavoro davvero commerciale – L’iniziazione (1986), Il frullo del passero (1988), Tobia al caffè (2000). Molte sue opere sono caratterizzate da commistione tra letteratura erotica e cinema di qualità, con fotografia e colonna sonora molto curate. Autore di apprezzati TV movie (Il treno per Istanbul, La vela incantata, Vento di mare, La vita che ti diedi), muore nel 2009 e lascia il suo archivio cinematografico alla Cineteca di Bologna che gli dedica un fondo.
L’iniziazione è un film che il canale satellitare Cielo trasmette spesso all’interno del replicato ciclo erotico francese Voulez-vous coucher avec moi?, pur se va in onda con pesanti tagli che ne snaturano il senso. Mingozzi racconta l’iniziazione sessuale di un ragazzino ad opera di un gruppo di donne in una villa, al tempo della Prima Guerra Mondiale. Tutto deriva da Guillaume Apollinaire e dallo scabroso Le prodezze di un giovane Don Giovanni (1911), abbastanza fedelmente sceneggiato da Mingozzi (con Fleischmann e Carrière) per il grande schermo, avendo cura di mantenere (in parte) lo spirito libertino e trasgressivo del romanzo.
Girato quasi interamente in Francia presso il castello di Béhoust, omette di citare la propensione del ragazzo per le donne incinte – contenuta nel romanzo – ed evita di insistere sulle parti incestuose (che pur ci sono), cercando una via più commerciale rispetto a Tenere cugine (1980) di David Hamilton, più trasgressivo e curato sotto l’aspetto fotografico. Roger (Josso) va in vacanza nella villa del padre (Perrot), ma ben presto si trova a essere il solo uomo della zona, perché scoppia la guerra e tutti i maschi validi partono per il fronte. Comincia la sua iniziazione erotica, a partire dalla libidinosa Ursula (Grandi), per passare a una matura contadina (Vlady), alla governante britannica della sorellina (Muller) e alla zia (Bonvoisin). Tre donne resteranno incinte, ma il ragazzo se ne andrà dal castello lasciandole con i rispettivi innamorati da sposare, a guerra finita.
Un film realizzato da Enzo Porcelli e da una produzione francese in tempi di crisi del cinema e dopo il fallimento de Il sapore del grano scritto da Gianni da Campo, che contiene tutti i topoi del genere erotico e della vecchia commedia sexy. Il tono è scanzonato, libidinoso ma non morboso e anche le situazioni più estreme vengono messe in scena con grande leggerezza. Porte socchiuse, buchi della chiave, vedo non vedo, sequenze spiate, voyeurismo, attrazione e malizia, insomma tutti gli ingredienti che compongono la struttura di una buona commedia erotica.
Da vedere, se possibile integrale, per apprezzare la confezione narrativa insieme alla fotografia flou, al montaggio compassato e alla stupenda colonna sonora di Nicola Piovani.
. . .
Regia: Gianfranco Mingozzi. Soggetto: Guillaume Apollinaire. Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Peter Fleischmann, Gianfranco Mingozzi. Fotografia: Luigi Verga. Montaggio: Alfredo Muschietti. Musiche: Nicola Piovani. Costumi: Yvonne Sassinot de Nesle. Scenografie: Jacques Saulnier. Trucco: Marc Blanchard, Sylvie Blanchard, Cyril Galan, Daniel Mourgues, Gilberto Provenghi. Produttori: Nicolas Duval Adassovsky, lucien Duval, Chantal Bergamo, Enzo Porcelli. Case di Produzione: Selvaggia Film, A.C.T.A. (Lingua Originale: Francese. Paesi di Produzione: Italia, Francia (1986). Durata: 95’. Genere. Commedia, Erotico. Interpreti: Claudine Auger (La madre), Serena Grandi (Ursula), Marina Vlady (Madame Muller), Fabrice Josso (Roger), Franҫois Perrot (Il padre), Rufus (Il monaco), Bérangère Bonvoisin (Zia Marguerite), Aurélien Recoing (Adolphe), Rosette (Helene), Laurent Spielvogel (Monsieur Frank), Alexandra Vandernoot (Elisa), Marion Peterson (Kate), Virginie Ledoyen (Berthe), Yves Lambrecht (Roland), Daniel Langlet (Monsieur Muller), Jean-Claude Frissung (Valentin), Josy Rosier (La cuisinière), Patrick Houpert (Paysan), Eric Kailey (Paysan), Caroline Finnaert (Paysan).
©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]