Monachesimo, la Repubblica delle Donne

Un interessane e complesso lavoro fotografico è stato presentato lo scorso 30 gennaio presso l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD) di Roma a cura di Maria Rosaria Palombi del Servizio valorizzazione della fotografia. Si tratta dello studio fotografico svolto da Sebastiana Papa presso numerosi istituti religiosi femminili di ogni credo e nazione, istituti dove la fotografa ha soggiornato durante i suoi viaggi.

Questo lavoro è stato raccolto, postumo, insieme a del materiare documentaristico in un libro dal titolo Le Repubbliche delle Donne. Monachesimo Femminile nel Mondo 1967-1999 ed è il risultato di un menabò di Sebastiana Papa mai andato in stampa. La sua pubblicazione nella collana Collezioni dell’ICCD, edito da Postcart si deve ai finanziamenti della Provincia di Roma.

In occasione della presentazione è stata organizzata l’esposizione, fino al 28 febbraio presso lo stesso istituto, Fotografie in monastero: 35 fotografie e descrizioni dettagliate della fotografa frutto della donazione fatta da parte degli eredi di Sebastiana Papa allo stesso ICCD nel 2006, che per tale occasione sono state accuratamente selezionate da Maria Lucia Cavallo, responsabile per il museo fotografico presso l’ICCD. Tale iniziativa permette di osservare il modo di lavorare della fotografa e il suo modo di comunicare attraverso la fotografia. La fotografa, non ha lasciato nessuna traccia biografica, in quanto il suo intento era quello di far parlare gli scatti al suo posto. Scatti conosciuti grazie alla sua collaborazione con varie testate giornalistiche italiane ed internazionali e alle numerose mostre e raccolte fotografiche che l’hanno vista protagonista. Sebastiana Papa è nata a Teramo nel 1932 ed ha vissuto, tra un viaggio e l’altro, a Roma per poi morire nell’aprile del 2002.

Da queste fotografie traspare una certa suggestione, la riflessione e il rispetto verso le persone ritratte, quasi a mostrarci la loro anima. Il suo proposito era rivolto  all’impegno preciso di conoscere ad occhi aperti e mente sgombra ogni cosa le si mostrava durante il viaggio per poter meglio rispettare verità e vita dei suoi soggetti.

L’ingresso alla mostra è libero; per informazioni e orari è possibile consultare il sito dell’ICCD.

©Futuro Europa®

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