Il danaro può tutto
119, 29 e 17. Sto dando i numeri. Sono i risultati delle votazioni avvenute martedì 28 novembre a Parigi per decidere la sede dell’Expo nel 2030. Ha vinto Riyad in Arabia Saudita con 119 voti, seconda Busan in Corea del Sud con 29, terza Roma con 17 voti.
Cosa ha convinto i vari elettori rappresentanti del mondo? Andiamo per gradi. Sicuramente la bellezza del posto è uno dei primi fattori: Riyad è situata in un altopiano circondata dal deserto, è una città che si snoda su due grandi arterie trafficate in ogni ora sorvegliate da due edifici alti circa 300 metri, uno dei quali sembra un rasoio. C’è una cittadella antica dove si può visitare il palazzo del re ma non aspettatevi la reggia di Caserta, viaggiamo sul dimesso.
Altro aspetto il clima: polveroso, tutto è gialliccio fa sempre caldo ma caldo sul serio, tranne un paio di mesi in inverno; sperate di non incappare nelle tempeste di sabbia che conosciamo fin dai tempi del film Lawrence D’Arabia e portatevi gli occhiali da sole perché i granelli negli occhi sono fastidiosi.
Poi il cibo. Ma come si mangia bene, ma quanto è buono il cibo saudita finemente accompagnato da meravigliosi succhi di frutta esotica e non, oppure da acque minerali dell’Himalaya o robe così. Perché da quelle parti di alcolici manco l’ombra, è proibito a tutti anche agli stranieri, pene severissime aspettano i trasgressori. Però, che vuoi che sia una birretta fredda quando fuori si sfiorano i 45 gradi? Molto più salutare un bel succo di melograno.
Però ho letto che Riyad è la città del futuro mentre Roma è una vecchia bacucca; in parte è vero, certo che però nella vecchia bacucca c’è qualcosa che nella città del futuro latita: la democrazia, Il rispetto per i diritti umani, la libertà di parola.
Ecco perché ritengo questa vittoria di Riyad uno smacco terribile che mette in pericolo i nostri valori. La prova provata che il danaro può tutto. Perché di questo si tratta, di danaro.
Una grande sconfitta per tutti quelli che ancora credono in certi valori. Chissà, se avessero potuto ci avrebbero preso anche il Giubileo. Povera Roma poveri tutti.
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