Il Marchese del Grullo
Ci sono un sacco di beceroni in giro e ultimamente sono anche aumentati. Il becerone tipo è spavaldo, di solito brutto e pure panzone e spesso si tocca il pacco per essere sicuro di avere tutto sotto controllo. Gli piacciono le donne e gli piace palparle oppure in caso di sedere notevole, gli piace esternare. Poi chissà se l’esternazione ha un seguito; chissà se lei suona il piano e lui la tromba. Tutto da vedere.
Poi certe specie di beceroni, il becerone del tipo arrogantus paesanorum, piace terminare così le sue beceraggini: io so’ io e voi… Ma lontano anni luce dal Marchese del Grillo, piuttosto un Marchese del Grullo. Ma il problema, senza togliere nulla al becerone, è più grave. Il problema sono le donne che gli stanno intorno e che invece di rompergli un pitale appena usato sulla testa, ridono. Ridono giulive.
Ecco, io non ce l’ho con il becerone, voglio a tutti i costi ignorarlo per non dargli celebrità; lui meriterebbe un corso accelerato di buon vivere e poi con una pacca sulla schiena andrebbe mandato a fare cicoria nei campi. Ce l’ho con le giulive. Che non si rendono conto di quanto medioevo c’è nelle loro risatine; di quanta storia fatta in pezzi dietro quelle labbra sorridenti magari pittate da rossetti cruelty free. Perché guai a pestare i diritti degli animali. Mentre per quelli delle donne chisseneimporta.
Mi rammarica vedere come a volte le donne siano le peggiori nemiche di sé stesse; quello che è successo durante il consiglio comunale di Terni non è grave, è deleterio; cosa possono pensare i giovani che leggono queste storie? Qualcuno più imbecille si potrebbe sentire supportato nella sua imbecillità. Certo è che proprio in questo momento buio durante il quale molti topi escono dalle fogne, episodi del genere deprimono e scoraggiano.
Donne del Consiglio comunale, fate qualcosa; protestate. Prendetelo a male parole, insultatelo, cantategli canzoni di lotta, fate quello che credete meglio. Ma, vi prego, non ridete di fronte a questa sconfitta per tutte noi.
©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione