Donne e impresa
Gli italiani sono imprenditori nel DNA. Lo leggo da sempre. In parte è vero e recentemente anche l’imprenditoria femminile ha visto una crescita significativa in Italia, anche se i numeri ci dicono che rappresenti solo il 22,18% del totale delle imprese del Paese, mentre la media dell’Unione Europea è del 32%.
Unioncamere nel recente rapporto del 2023 ci fa sapere che le imprese femminili avviate nel secondo trimestre del 2022 sono diminuite; il calo è stato più evidente di quello delle imprese maschili. Il perché è facile da intuire; le donne hanno patito molto di più il post Covid per un milione di motivi; in primis perché è loro il carico familiare e la cura di figli e anziani e quindi molte si sono trovate a dover scegliere o l’uno o l’altro. Conciliare i due aspetti (impresa e famiglia) non è ancora così facile.
Comunque, le imprenditrici non demordono e quelle ancora in pista cercano nuovi settori specie nell’innovazione. Si è anche evidenziato come non ci siano più ostacoli per le donne che vogliono fare impresa; negli anni ci sono state divisioni tra imprese molto connotate al maschile o al femminile. Questo sta scomparendo: le donne possono fare qualsiasi impresa. Anzi sono sicuramente molto più sensibili a temi come la sostenibilità e l’innovazione.
Secondo Unioncamere, nel biennio 2022-2023, le startup innovative femminili registrate sono state 2000, con una crescita del 40% rispetto al biennio precedente. Si nota un nuovo fenomeno nell’imprenditoria femminile: sono le cosiddette research-preneurs, cioè imprenditrici che provengono dal mondo della ricerca e trasformano la conoscenza in impresa. Questo fenomeno è molto importante per il superamento della disparità di genere in campo scientifico.
Restano comunque diversi problemi; questi per lo più legati a diversi fattori. Primo su tutti la conciliazione familiare, poi l’accesso al credito e anche una formazione imprenditoriale. Comunque, l’imprenditoria femminile è in crescita anche se a volte molte start up non hanno la giusta evoluzione e non riescono a diventare imprese di successo.
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