Il teorema di Margherita (Film, 2023)

C’è stato un tempo in cui se era cinema francese cambiavo canale in TV e non entravo in sala al cinema, ché lo trovavo pretenzioso, arrogante, scritto per dimostrare una tesi, poco credibile, troppo intellettuale e chi più ne ha più ne metta. Quei tempi sono finiti, adesso, se è cinema francese – soprattutto commedia – vado a cercarlo, se non arriva nel luogo dove vivo, viaggio fino a Grosseto pur di vederlo. Per fortuna esistono sale come il Cinema Stella che fanno ancora una politica di qualità e non guardano solo alla cassetta, al risultato economico finale.

Questo teorema indimostrabile – che afferma la qualità non paga – andrebbe almeno spiegato e sviluppato, visto che abbiamo appena finito di vedere una pellicola dove la protagonista è una ragazza geniale che vive per dimostrare un teorema impossibile e grazie alla matematica riesce persino a vincere al gioco d’azzardo contro i cinesi.

Anna Novion scrive e dirige una pellicola basata su una piccola storia con protagonista una studentessa di matematica – la bravissima Ella Rumpf – il solo carattere del film che viene sviscerato e approfondito. Accanto a lei troviamo un professore duro e inflessibile che ha il volto di Jean-Pierre Darroussin, attore di rilevanza internazionale, e un ragazzo geniale estroverso come Julien Frison. Il plot nasce da un errore della ragazza nella dimostrazione di un teorema compiuto durante la discussione della tesi, evento che convince la brillante studentessa ad abbandonare gli studi. L’amore per la matematica, in ogni caso, è più forte della delusione, perché risorge improvviso, così come sboccia un sentimento inaspettato tra i due studenti che poco a poco si trasforma in amore. La regista trova i codici giusti per raccontare l’amore dopo una crisi giovanile, mette in primo piano una passione che dà un senso alla vita, l’orgoglio che a volte va messo da parte e l’impegno per non abbandonare i propri sogni.

Il teorema di Margherita possiamo definirlo una storia d’amore e matematica, un racconto per immagini alla scoperta del sentimento in un cuore arido, in un temperamento pervaso dalla sola passione scientifica. Ambientato a Parigi, fotografato e montato con cura, arricchito da movimenti di macchina avvolgenti e da interpretazioni convincenti. Un film che si guarda volentieri, calandosi nella storia raccontata come se fosse realtà, purtroppo visibile solo in pochi cinema di qualità.

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Regia: Anna Novion. Soggetto e Sceneggiatura: Anna Novion, Marie-Stéphane Imbert, Sara Wikler, Mathieu Robin, Agnès Feuvre, Philippe Paumier. Fotografia: Jacques Girault. Montaggio: Anne Souriau. Musica: Pascal Bideau. Costumi: Clara René. Produzione: Adrian Blaser, Gilles Sacuto, Miléna Poylo, Aline Schmid. Interpreti: Ella Rumpf (Margherita), Jean-Pierre Darroussin (Laurent Werner), Clotilde Corau (Suzanne), Julien Frison (Lucas), Sopnya Bonny (Noa), Xiaoxing Cheng, Idir Azougli, Camille de Sablet, Gautier Boxebeld, Leila Muse, Edouarde Sulpice, Dominique Ratonnat, Tien Shue, Yun-PingHe, Min Man Ma, Pierre Banderet.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog La Cineteca di Caino”]

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