Abbasso il Politicamente corretto
Ho visto recentemente un po’ di film americani. Non me ne è piaciuto nessuno. Sono tutte sceneggiature che io non capisco e che coinvolgono a volte personaggi che a me sembrano davvero forzare la storia. Non sono un’esperta sono solo una comune spettatrice.
Però ultimamente è prassi introdurre in ogni film di ogni luogo e ogni lago in ordine di apparizione: donne che abbiamo un ruolo importante, minoranze, omosessuali. Pure se non ci azzeccano nulla.
Il risultato è così così. Intanto un proliferare di banalità; la causa è il politicamente corretto a ogni costo anzi per l’esattezza è la politica woke, così si chiama per dirla in soldoni quella tendenza a cancellare i nani dalla fiaba di Biancaneve perché nani oppure il principe azzurro (perché non una principessa azzurra) oppure la Sirenetta di colore
Nel tempo la politica si è impossessata di questa parola e ne ha un po’ stravolto il significato. Direi piuttosto che come sempre si è esagerato e tutto è sfociato in una grande cavolata che ha solo peggiorato la qualità di molte cose. Il non voler chiamare le cose con il proprio nome ha fatto il resto. Non so perché ma mentre scrivo mi viene in mente Gianfranco Funari, il re del politicamente scorrettissimo. Una sua frase celeberrima è “se uno è stronzo non lo puoi apostrofare come cretinetto, è stronzo e basta, se lo chiamo cretinetto lui travisa la realtà”.
Sembra, ma la notizia non è confermata, che gli attori Mark Wahlberg e Mel Gibson si starebbero preparando a lanciare insieme una nuova etichetta di produzione e distribuzione per film non-woke.
Comunque, credo che sia davvero una moda pericolosa quasi quanto la cancel culture. Non c’è bisogno di tutto questo, basterebbe il buon senso e l’educazione fin da piccoli alla tolleranza e al rispetto di tutto e tutti.
Noi che siamo cresciuti con l’incubo dell’uomo nero osserviamo strabiliati questa deriva della società. Ma ci sembra di cogliere qualche segnale positivo.
©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione