UE, nuovo mercato dell’energia elettrica

I prezzi dell’energia sono aumentati dalla metà del 2021, inizialmente nel contesto della ripresa economica post COVID-19. Tuttavia, i prezzi dell’energia sono aumentati notevolmente a causa dei problemi di approvvigionamento di gas a seguito della guerra della Russia contro l’Ucraina nel febbraio 2022. I prezzi elevati del gas hanno avuto un effetto immediato sui prezzi dell’elettricità, in quanto sono collegati tra loro nell’ambito del sistema degli ordini di merito, dove la fonte energetica più costosa (solitamente basata sui combustibili fossili) fissa il prezzo complessivo dell’elettricità. L’11 aprile il Parlamento ha approvato la riforma del mercato dell’energia elettrica dell’UE, basata su un regolamento e una direttiva, adottate rispettivamente con 433 voti a favore, 140 contrari e 15 astensioni, e con 473 voti a favore, 80 contrari e 27 astensioni. Gli atti legislativi erano già stati concordati con il Consiglio, che ora dovrà adottarli formalmente affinché la legislazione diventi legge.

Grazie alle nuove norme il mercato dell’energia elettrica dell’UE sarà più favorevole ai consumatori; verranno introdotti i “Contratti per differenza” per incoraggiare gli investimenti nel settore energetico; i clienti vulnerabili saranno protetti dall’interruzione dell’elettricità; l’UE avrà il potere di dichiarare una crisi dei prezzi dell’energia elettrica a livello regionale o comunitario. Il testo ha l’obiettivo di proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi, per questo, durante i negoziati, i deputati hanno inserito misure per dare ai consumatori in tutta l’UE il diritto di accedere a contratti a prezzo fisso o a contratti a prezzi dinamici e ricevere informazioni importanti sulle opzioni a cui si iscrive. I fornitori non potranno modificare unilateralmente i termini di un contratto.

La nuova legislazione prevede i cosiddetti “Contratti per differenza” (in inglese Contracts for Difference, CfD), da stipulare con l’autorità pubblica per sostenere gli investimenti, o schemi equivalenti con gli stessi effetti, per incoraggiare gli investimenti energetici. In un CfD, l’autorità pubblica compensa il produttore di energia se i prezzi di mercato scendono troppo bruscamente, ma incassa una parte dei profitti se i prezzi sono troppo elevati. L’uso di CfD sarà consentito per tutti gli investimenti nella nuova produzione di energia elettrica, sia da fonti rinnovabili che da energia nucleare. I deputati hanno inoltre assicurato che i Paesi dell’UE potranno vietare ai fornitori di ridurre l’approvvigionamento di energia elettrica dei clienti vulnerabili, anche durante le controversie tra fornitori e clienti. Nuove norme faciliteranno inoltre l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema. Oltretutto, sarà più facile prevedere la produzione di energia da fonti rinnovabili (grazie a nuovi obblighi di trasparenza per i gestori dei sistemi e a una maggiore capacità di monitorare il mercato dell’energia). Ciò consentirà di tenere sotto controllo i prezzi e conseguire al contempo gli ambiziosi obiettivi climatici fissati dall’UE nel pacchetto “Pronti per il 55%”.

Nicolás González Casares (S&D, ES) ha dichiarato: “Questa riforma pone i cittadini in prima linea nell’assetto del mercato dell’energia elettrica. Il testo comprende misure volte a proteggere i cittadini, in particolare i più vulnerabili e ad accelerare la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. Il Parlamento ha compiuto un passo avanti nella democratizzazione dell’energia, creando un assetto di mercato che risponda ai fallimenti esposti dalla crisi energetica. Tutti i consumatori, comprese le micro, piccole e medie imprese avranno accesso a prezzi, accessibili, stabili e a lungo termine“.

La commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson ha dichiarato: “C’è un crescente senso di realismo sulla necessità di integrare le rinnovabili con la produzione di elettricità di base. Ciò porta a un rinnovato interesse per l’energia nucleare come parte del nuovo futuro energetico. Per oltre vent’anni, la struttura del mercato dell’energia elettrica ha funzionato bene per le imprese e i consumatori europei, consentendo loro di godere dei vantaggi di un mercato unico, tuttavia, la crisi energetica provocata dall’attacco della Russia all’Ucraina ha messo in luce una serie di carenze del sistema attuale, che dovevano essere affrontate. La struttura dei mercati a breve termine rimane la più efficiente quando si tratta di garantire che le tecnologie più economiche e pulite vengano utilizzate per prime; l’attuale struttura garantisce anche la possibilità di scambi tra gli Stati membri nei momenti di scarsità”.

Enrico Letta, incaricato dalla Commissione Europea di preparare un report sul futuro del Mercato Unico, ha scritto: “L’energia non era uno dei settori in prima linea quando è stato lanciato il progetto del mercato unico nel 1992. Tuttavia, nel corso degli anni, l’integrazione del mercato energetico ha fatto notevoli progressi, diventando uno dei pilastri del mercato unico dell’Ue. E oggi il mercato unico dell’energia può benissimo essere la migliore risorsa dell’Europa per garantire il suo successo in un nuovo ordine globale. L’invasione militare russa dell’Ucraina è stata un momento decisivo per l’energia europea. Ha alterato le relazioni commerciali di lunga data e ridisegnato la situazione geopolitica le dinamiche dell’approvvigionamento e del commercio energetico. All’interno del mercato unico, la direzione dei flussi commerciali del gas ha subito una trasformazione sostanziale: l’offerta si è diversificata allontanandosi dalla Russia” e l’Ue fa più affidamento sui mercati del gas naturale liquefatto (GNL), che sono in gran parte influenzati dagli Stati Uniti in termini di offerta e dalla Cina in termini di domanda e sono più volatili. Anche l’assetto del mercato elettrico è stato a lungo al centro di un acceso dibattito, come possibile motore della crisi dei prezzi energetici, tuttavia, il mercato unico ha resistito alla pressione. Piuttosto, è stata una potente leva per garantire la capacità dell’Europa di affrontare con successo la crisi. Lo ha efficacemente dimostrato la sua forza. Il mercato elettrico è riuscito a evitare eventuali blackout o carenze di approvvigionamento. Anche il mercato del gas, nonostante abbia riscontrato un’interruzione senza precedenti della fornitura, ha funzionato in modo abbastanza efficiente. Le allocazioni di gas tra i mercati sono state gestite in modo efficace, senza alcuna necessità di complicate negoziazioni tra gli Stati membri sulla ripartizione dei volumi o decisioni politiche sul razionamento per i consumatori domestici. I segnali di prezzo hanno svolto un ruolo fondamentale, provocando una riduzione della domanda e cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Si sono ulteriormente catalizzati investimenti nelle infrastrutture dei terminali GNL e nella modernizzazione del trasporto del gas sistemi”.

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