Dimmi che cane hai…

Tantissimi anni fa la mia famiglia aveva un cane; era un pastore tedesco cattivissimo, chiamato Lupa perché allora usavano i nomi semplici e senza storia. Mi morse diverse volte senza mai farmi davvero male; ero sicura che lo facesse solo per sottolineare che tra noi due lei era il capo perché faceva la guardia. Dopo Lupa c’è stato un bel giro di meticci non ben identificati e tuttora la tendenza è questa, randagi indefinibili mostri di simpatia e affetto.

Adesso, secondo i dati diffusi dall’Anagrafe Animali d’Affezione, in Italia ci sono ben 13.863.734 cani domestici dotati di microchip, ossia una media di un cane per ogni quattro persone. E aggiungiamoci pure quelli senza chip che sono ancora tanti.

Possedere un cane (ma anche possedere un gatto) è bellissimo; sono di compagnia e sviluppano una tale sensibilità e amore verso la famiglia che stupiscono sempre. Quando mia madre molto anziana è mancata, il nostro cagnolino è stato una giornata intera nella sua camera senza bere né mangiare. Era lì e soffriva e basta.

Con questa premessa dove voglio arrivare? Al punto.  Cosa spinge un essere umano a prendersi un Pit bull o un Rottweiler? Se non vive in un posto da difendere oppure se non ha l’abitudine di farlo partecipare ai combattimenti tra cani mi dite che senso ha avere in giro per casa una razza così feroce? È di qualche giorno fa la notizia del bimbo di un anno ucciso dal cane di casa, era tanto buono; non aveva mai mostrato aggressività. Intanto il povero bimbo è morto e la famiglia è sotto choc.

E non dimentichiamo qualche tempo fa il ragazzo che faceva jogging in un bosco vicino a Roma che è stato ucciso da tre rottweiler; uno esce al mattino per fare sport e trona a casa in una bara. E non mi state a dire che la colpa non è del cane ma degli umani e di come li trattano. Forse ci sta pure. Ma la domanda resta; ma che vi dovete comprare a fare questi cani di razze così aggressive se non siete minimo minimo camorristi?

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