Il punto di rugiada (Film, 2024)

Marco Risi torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo il divertente Natale a 5 stelle con un film di ben altro spessore che riporta ai tempi di opere come Mery per sempre, Ragazzi fuori, Il muro di gomma, Fortapasc. Il punto di rugiada racconta l’esperienza di Carlo – ragazzo viziato e senza regole che da ubriaco ha provocato un grave incidente automobilistico – obbligato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo, insieme a Manuel (un giovane spacciatore), sotto la guida di Luisa, infermiera che manda avanti la struttura.

Il punto di rugiada è il momento in cui caldo e freddo s’incontrano provocando la condensazione, metafora perfetta per una pellicola che racconta un incontro tra giovani e vecchi dal quale entrambi escono arricchiti, con i primi più maturi e consapevoli. Purtroppo, è un film che – uscito il 18 gennaio 2024 – nelle sale non si trova più, il regista lo accompagna come un figlio nei cineclub e nei (rari) luoghi dove si proietta cinema di qualità. Noi lo abbiamo visto grazie al lavoro encomiabile del Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, realtà benemerita maremmana. Prodotto da Rai Cinema, non ve lo perdete quando passerà su Rai 5 e su Rai Movie, anche perché interpretato da un notevole cast di attori, dai giovani Fella, Gudese e Rossi, per finire con i vecchi De Francovich, Pagni, Diberti, Micheli, Blanc.

Un film che fa bene al cinema e che fa bene al cuore, capace di alternare momenti di grande commozione a sequenze leggere, persino comiche, inserite ad hoc per stemperare la tensione narrativa. Un film italiano dove gli attori non sembrano recitare ma ti prendono per mano e ti accompagnano in un viaggio all’interno di esistenze raccontate così bene da sembrare vere. Un film fatto di sguardi e di silenzi, di tempi rallentati e di sensazioni, con i giovani che poco a poco diventano parte della comunità, si sentono pervasi di amore e di compassione per il destino dei vecchi e per le ferite del loro passato. Un anziano colonnello si rappacifica con un figlio che non ha mai capito, un cinico fotografo osserva la vita con disincanto e vorrebbe morire, un poeta ha perduto la memoria e ascolta le sue liriche come fossero d’altri, una signora si alza ogni giorno per prendere un autobus che non passerà, un ospite si commuove ascoltando le note di Riderà. Piccole storie ed eventi che segnano le quattro stagioni, feste dell’ultimo dell’anno, caduta della neve, amore e morte, la danza romantica e il twist, persino un rapporto sessuale da anziani tra Erica Blanc e Maurizio Micheli. Il regista inserisce nel contesto narrativo persino due poesie del suo grande zio, il poeta Nelo Risi: Il lupo e Sotto i colpi.

Girato sul Lago di Bracciano, tra Frascati e Rocca di Papa, a Villa Grazioli, con la finzione di trovarsi nel Nord Italia, ambientato nell’estate del 2018, con l’aggiunta dei cartelli finali che parlano di Covid. Attenzione ai nomi dei personaggi: Dino, Federico, Pietro, Mario sono un omaggio al grande cinema del passato (Risi, Fellini, Germi, Monicelli) e il regista è così bravo da conferire ai protagonisti lo stesso carattere dei grandi autori citati, tra questi suo padre, scomparso a 91 anni, desiderando l’eutanasia come il personaggio che lo rappresenta. Risi cerca di infondere leggerezza in un panorama di malinconica tristezza, alternando comico e drammatico, persino umorismo nero, in una narrazione intrisa di profonda poesia e di citazioni alte (Buster Keaton, Cechov), accompagnata da una suggestiva colonna sonora d’altri tempi (Stasera mi butto, Riderà, E la chiamano estate, Un bacio a mezzanotte). Imperdibile.

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Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2024. Durata: 112’. Genere: Drammatico. Regia: Marco Risi. Soggetto: Marco Risi. Sceneggiatura: Riccardo De Torrebruna, Francesco Frangipane. Fotografia: Michele Paradisi. Montaggio: Luigi Mearelli. Musiche: Leandro Piccioni. Costumi: Alfonsina Lettieri. Produttori: Elia Mazzoni, Domenico Procacci. Produttore Esecutivo: Attilio Moro. Case di Produzione: Fandango, Ministero della Cultura (Mic), Rai Cinema. Distribuzione (Italia): Fandango. Interpreti: Massimo De Francovich (Dino), Eros Pagni (Pietro), Luigi Diberti (Federico), Alessandro Fella (Carlo), Roberto Gudese (Manuel), Lucia Rossi (Luisa), Erika Blanc (Antonella), Alba De Torrebruna (Mila), Elena Cotta (Livia), Valerio Binasco (Dario), Maurizio Micheli, Ariella Reggio, Libero Sansavini, Gloria Coco, Marcello Arnone, Emilio Dino Conti.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog La Cineteca di Caino”]

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