Italia delle Regioni
“A difesa della Repubblica. Al servizio del Paese”. È questo il tema individuato quest’anno per le celebrazioni del 2 giugno, che sono state aperte a Roma da 300 sindaci dell’Associazione dei Comuni Italiani Anci provenienti da tutta Italia. I rappresentanti dei Comuni d’Italia si sono radunati a Piazza della Navicella e da lì, dopo il passaggio e il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si sono mossi verso i Fori Imperiali.
A guidare i primi cittadini, che sfilano alla testa della parata dal 2016 tranne le interruzioni del 2020 e 2021 a causa del Covid, è stato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, affiancato dal vicepresidente vicario Roberto Pella.
“E’ il settimo anno – ha dichiarato Decaro – che i sindaci partecipano in prima fila alla Festa della Repubblica con le proprie fasce tricolori, simbolo dell’unità del Paese e della fedeltà alla Costituzione. Hanno rappresentato una volta di più i nostri Comuni, onorati e consapevoli del ruolo che ricoprono: quello di cerniera tra lo Stato e i cittadini, dediti ad ascoltare la voce delle nostre comunità e a riportare agli altri livelli delle istituzioni le loro aspirazioni, le loro speranze, i loro problemi”.
Significativamente hanno partecipato all’Evento 58 sindache e 17 amministratori under35 di Anci Giovani. Hanno partecipato alla parata, tra gli altri, il vicepresidente dell’Anci Stefano Locatelli e i sindaci dei Comuni capoluogo Francesco Miccichè (Agrigento), Diego Ferrara (Chieti), Matteo Ricci (Pesaro), Patrizia Manassero (Cuneo), Pietro Morittu (Carbonia), Giorgio Angelo Abonante (Alessandria), Cosimo Damiano Cannito (Barletta) e Giuseppe Cassì (Ragusa). Confronto costruttivo tra una delegazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e il Ministro Andrea Abodi sulle politiche giovanili, al fine di condividere obiettivi e strategie comuni.
All’incontro a Roma con il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, hanno partecipato gli Assessori regionali Emma Staine (Calabria), Coordinatrice della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni, Roberto Santangelo (Abruzzo), Coordinatore vicario della Commissione Istruzione, Università e ricerca, Gianluca Cefaratti (Molise), Coordinatore vicario della Commissione Politiche sociali e Simona Renata Baldassarre (Lazio).
“Con il ministro Abodi – spiega Staine – abbiamo concordato di continuare ad investire sullo sviluppo e il benessere dei giovani, e cioè sul nostro futuro. È l’avvio di un confronto che si dimostra già molto costruttivo. Abbiamo illustrato le esigenze primarie dei territori sulle politiche giovanili, rilevando quanto sia fondamentale condividere obiettivi e strategie per la loro messa a terra. Confronto e condivisione che pertanto servirà anche a migliorare i progetti promossi dal Governo e in particolare dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Abbiamo ribadito quanto sia importante una forte sinergia tra tutti i livelli istituzionali per finanziare e portare a compimento i diversi progetti. Per raggiungere gli obiettivi delle iniziative è infatti necessario un lavoro di coordinamento che permetta di sciogliere via via anche i nodi politici. È quindi indispensabile continuare nella concertazione sui principi fondamentali delle politiche giovanili, sulle funzioni specifiche, sulle risorse e sull’effettiva programmazione degli interventi. Oggi abbiamo fatto un passo in avanti nella giusta direzione”.
In ambito regionale, infine, “La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – spiega il Presidente Massimiliano Fedriga – ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare una norma nazionale che permetta alle donne colpite da violenza, di poter avere un indirizzo di residenza fittizio. Nel caso che lo ritengano necessario, quindi, è un modo concreto per supportare il fenomeno della violenza sulle donne. Oltre a tutelarne la sicurezza vengono così garantiti tutti i diritti. Si permette alle donne di avere una residenza anagrafica fittizia che dà quindi la possibilità, sia di condizioni normali di vita che di svolgere le pratiche amministrative indispensabili. Questo serve anche a ricevere delle comunicazioni e per continuare a svolgere una vita senza rischi o persecuzioni con la nuova residenza”.
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